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Bambini nel bosco, non solo loro! Chi vive così in Italia e dove

Pubblicato: 27/11/2025 20:20

Il caso della famiglia che viveva nel bosco di Chieti, finita al centro delle polemiche dopo l’allontanamento dei tre figli minorenni disposto dal Tribunale, ha acceso i riflettori sul fenomeno dei cosiddetti neorurali. Si tratta di famiglie che scelgono di vivere lontano dai centri abitati, puntando sull’autoconsumo e su una quotidianità scandita dai ritmi della natura.

In Italia si stimano circa 5mila famiglie neorurali, anche se non esiste una mappa ufficiale che indichi dove si trovano. Questi nuclei scelgono volontariamente di abbandonare la vita cittadina e, più in generale, i modelli legati al consumismo e al capitalismo.

Tra gli esempi più noti di vita fuori dagli schemi urbani c’è La Fattoria dell’Autosufficienza, sull’Appennino romagnolo. Un progetto nato grazie al recupero di 70 ettari di terreno abbandonato, trasformati in uno spazio dedicato all’agricoltura naturale e alla creazione di una comunità alternativa.

In questa realtà, le famiglie che aderiscono al progetto seguono corsi di formazione e seminari olistici che insegnano a vivere in autonomia, riducendo al minimo il consumo energetico e la dipendenza dai sistemi moderni. Un percorso che punta a preparare i partecipanti a una vita “fuori dal 2025”, basata su sostenibilità e autosufficienza.

La famiglia anglo-australiana di Palmoli, tuttavia, rappresenta un caso particolare anche all’interno del mondo neorurale. I cinque protagonisti della vicenda hanno adottato uno stile di vita ancora più radicale, scegliendo l’isolamento totale piuttosto che la vita comunitaria.

Nella comunità dell’Appennino romagnolo, considerata un modello per i neorurali italiani, ogni membro contribuisce con competenze specifiche: agricoltori, artigiani, boscaioli ed esperti collaborano per guidare gli aderenti verso un distacco sicuro dalle utenze tradizionali e un passaggio graduale a sistemi a basso impatto ambientale.

Al contrario, i genitori dei tre minori ora trasferiti in casa famiglia avevano scelto di vivere completamente in autonomia, senza far parte di alcuna comunità e senza supporto esterno. Una decisione che ha contribuito a creare un quadro complesso e difficilmente gestibile.

Mentre i neorurali puntano in genere a case semplici e funzionali, la famiglia dei boschi di Chieti aveva acquistato nel 2021 un’abitazione dotata di tutti i comfort. Eppure, una volta trasferiti, i genitori hanno deciso di staccare le utenze e demolire il bagno.

Secondo quanto emerso, non sarebbe stata prevista neanche la realizzazione di un sistema di fitodepurazione, scelta che ha reso insostenibili le condizioni igieniche dell’abitazione. Una situazione che ha portato all’intervento delle autorità e all’allontanamento temporaneo dei tre bambini.

Il caso continua a far discutere e a interrogare l’opinione pubblica su come conciliare libertà di scelta, tutela dei minori e modelli di vita alternativi, in un Paese in cui il fenomeno neorurale è in crescita ma ancora poco regolato.

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