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Crosetto e il ritorno della leva militare: “Porterò una proposta in Consiglio dei ministri e Parlamento”

Pubblicato: 27/11/2025 16:32

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha aperto alla possibilità di reintrodurre un nuovo servizio militare in Italia, seguendo l’esempio di Francia e Germania. Intervistato dal Tg3, il ministro ha spiegato che la scelta spetterà al Parlamento, ma che il tema è ormai centrale nel dibattito sulla sicurezza nazionale.

Durante la sua visita a Parigi, Crosetto ha annunciato l’intenzione di presentare prima in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento una bozza di disegno di legge dedicata alla riorganizzazione del sistema difensivo italiano. La proposta non riguarderà solo l’aumento del numero dei militari, ma anche una revisione delle strutture e delle regole.

Secondo il ministro, l’Europa si trova oggi in un contesto caratterizzato da una minore sicurezza internazionale, che impone una riflessione più ampia sulle capacità operative delle forze armate. Proprio per questo, la revisione dei modelli adottati negli ultimi anni è ritenuta indispensabile.

Crosetto ha ricordato che Italia, Germania e Francia hanno progressivamente ridotto il personale militare negli ultimi 10-15 anni. Tuttavia, il nuovo scenario geopolitico sta spingendo molti Paesi europei a rivedere queste scelte, valutando un incremento sostanziale delle rispettive forze armate.

Alcune nazioni hanno già scelto di ripristinare la leva militare, mentre altre stanno studiando forme alternative di partecipazione civico-militare. Per il ministro italiano è necessario che anche il nostro Paese avvii una discussione concreta, superando definitivamente le scelte di riduzione compiute in passato.

La necessità di un eventuale aumento degli organici risponde, secondo Crosetto, a motivi di sicurezza nazionale considerati ormai prioritari. L’obiettivo è garantire una capacità di risposta adeguata in caso di crisi o emergenze internazionali.

Il ministro ha confermato di voler portare in Parlamento un disegno di legge sul futuro della difesa, affinché sia discusso e migliorato attraverso un confronto ampio e trasparente. La partecipazione di tutte le forze politiche, secondo Crosetto, è essenziale per costruire un modello condiviso.

Per il titolare della Difesa, le norme che riguardano un settore così delicato “devono nascere nel luogo di rappresentanza del popolo”, evitando soluzioni affrettate o imposte dall’alto. Da qui la scelta di non ricorrere a un decreto legge, ma di avviare un percorso parlamentare approfondito.

Crosetto immagina infine un provvedimento che possa diventare una vera traccia strategica per lo strumento militare del futuro, capace di definire ruoli, numeri e organizzazione delle forze armate italiane per i prossimi anni, alla luce dei nuovi scenari globali.

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