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“La verità è un’altra”, bimbi del bosco: l’ex avvocato alla fine sbotta e dice tutto

Pubblicato: 27/11/2025 08:03

«Ci sono state ingerenze esterne, si è incrinata la fiducia», racconta l’avvocato Giovanni Angelucci, visibilmente provato, mentre conferma la sua decisione di lasciare la difesa della famiglia Trevallion-Birmingham, i cosiddetti “bimbi del bosco”. Una scelta maturata dopo giorni di frustrazione, incontri mancati e continui ripensamenti da parte della coppia, che in soli sei mesi ha già cambiato quattro avvocati. Una dinamica che, come sottolinea lo stesso legale, «non è un buon segno» per chi punta a riottenere la potestà genitoriale dei tre figli.

Tentativi, proposte e un muro di rifiuti

«Sono sfinito», ammette Angelucci, spiegando che le ultime 48 ore sono state decisive per comprendere l’impossibilità di proseguire. La giornata di martedì avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta: era previsto un nuovo incontro con Nathan, il padre, e soprattutto il sopralluogo in un’abitazione resa disponibile gratuitamente da un imprenditore della ristorazione di Ortona. «Un bed and breakfast nel bosco, una vecchia casa contadina ristrutturata, tre camere, soggiorno, cucina, porticato, garage. Sì, gratis». Ma Nathan non si è presentato.

Quella proposta si aggiungeva a un’altra offerta, sempre gratuita, avanzata dal sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli: una seconda casa recuperata appositamente per la famiglia, dopo che la prima era stata abbandonata perché “rumorosa” e priva della “vista sull’alba”. «Un piano, 70 metri quadrati, ampio terreno. Rifatta venti giorni fa. C’era anche l’energia elettrica, prodotta dai pannelli fotovoltaici. Neppure l’ha guardata».

E non è tutto. Per il casaletto originario della famiglia, quello nel bosco, era stato predisposto un piano di ristrutturazione straordinaria grazie alla disponibilità di un imprenditore pescarese e della società San Salvo Appalti, pronta a eseguire lavori e installare moduli abitativi innovativi. «Nathan, e direi anche sua moglie Catherine, ci hanno ripensato. Alla fine ha detto che i lavori sarebbero stati invasivi. Respinti».

Il no perfino al supporto psicologico

La retromarcia è arrivata anche su un altro aspetto fondamentale: il supporto tecnico per il ricorso al Tribunale dei minori. «Avevo preso appuntamento con una psicologa infantile specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Le sue diagnosi sarebbero servite nel giudizio. No anche su questo fronte».

Per l’avvocato Angelucci, quel susseguirsi di rifiuti ha reso impossibile costruire una difesa seria e completa: «Questi passaggi erano imprescindibili ai fini del ricorso in scadenza sabato prossimo. Il tempo non permetteva indugi». Da qui la sofferta decisione di rinunciare al mandato.

E conclude con amarezza ma anche affetto: «Sono una splendida famiglia, che tanto mi ha dato in umanità e sentimenti. Auguro a tutti loro di trovare la pace tanto agognata».

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