
Grave episodio di odio e minacce che ha colpito una figura di spicco del panorama politico italiano, un evento che ha generato immediate e trasversali reazioni di solidarietà e ferma condanna da parte di tutte le principali forze politiche e istituzionali. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro dei media, riguarda un messaggio di inaudita violenza veicolato attraverso i social network. Questo atto di cyber-violenza è avvenuto in un contesto già delicato, in quanto la persona colpita aveva ricevuto proprio il giorno precedente la notifica di un procedimento penale in cui risultava già essere parte offesa per fatti analoghi. Le forze dell’ordine sono state immediatamente coinvolte per risalire all’identità dell’autore di tali intimidazioni, confermando l’impegno dello Stato nel contrastare l’impunità degli “haters” che si nascondono dietro l’anonimato del web.
Minacce di morte sui social rivolte a Daniela Santanchè
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è stata bersaglio di un attacco sferrato su Facebook da un utente che ha agito dietro lo schermo dell’anonimato, utilizzando un falso nome. La gravità del commento incriminato è estrema: esso suggeriva in modo esplicito che l’unico mezzo per costringere Daniela Santanchè a rassegnare le dimissioni fosse quello di “prendere un fucile e sparare”. Questa palese istigazione alla violenza e all’omicidio ha fatto scattare l’allarme e l’intervento della Digos, l’unità investigativa che si occupa di reati che mettono a rischio l’ordine pubblico e la sicurezza delle istituzioni. L’obiettivo primario della Digos è ora l’identificazione dell’utente responsabile di questa vile minaccia, al fine di sottoporlo a procedimento penale. L’atto di notifica di un procedimento in cui la ministra è già coinvolta come parte lesa aggiunge un ulteriore livello di allarme sulla frequenza e l’intensità delle campagne d’odio subite dalla senatrice.
La Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso il suo rammarico per l’atmosfera di ostilità che porta a minacce di morte contro le persone, definendola “devastante” e “brutta”. Tali affermazioni sono state rilasciate a margine del BizTravel Forum 2025 in corso a Milano, mentre commentava le intimidazioni ricevute attraverso i social network. Stando a quanto riportato da il Giornale, l’utente di Facebook avrebbe scritto un commento esplicito alla Ministra, suggerendo che l’unico modo per ottenere le sue dimissioni fosse quello di “prendere un fucile e spararle”. A Santanchè è stato notificato un documento relativo a un procedimento giudiziario in cui lei figura come parte lesa.
Nonostante l’accaduto, la Ministra ha ribadito l’intenzione di proseguire nel suo lavoro senza farsi condizionare, scegliendo di non aggiungere ulteriori commenti. Santanchè ha inoltre annunciato che l’autore delle minacce è stato identificato. Ha voluto esprimere la sua gratitudine alle forze dell’ordine per l’efficace operato che ha permesso di risalire all’utente di Facebook, scoprendo la sua residenza e le sue presunte intenzioni.
La ferma condanna delle istituzioni e la vicinanza alla ministra
Le minacce di morte ricevute dalla ministra Daniela Santanchè hanno generato un’immediata e unanime solidarietà da parte del mondo politico, a partire dalle massime cariche. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto esprimere la sua vicinanza all’amica e collega, definendo le intimidazioni come “gravi e inaccettabili”. Egli ha fortemente rimarcato che gli attacchi, anche quando veicolati online, non devono mai essere presi alla leggera e vanno condannati con estrema fermezza. A questo si è unito il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, che ha definito intollerabile l’uso dell’odio come una vera e propria arma da parte di chi si cela dietro l’anonimato di un dispositivo elettronico. Musumeci ha lodato il tempestivo intervento della Digos e ha incoraggiato Daniela Santanchè a non lasciarsi intimidire da quelle che ha liquidato come “vigliaccate”, spronandola a proseguire nel suo incarico con la consueta determinazione.
Una posizione particolarmente netta è stata espressa dalla ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, la quale ha manifestato la sua piena solidarietà alla collega Daniela Santanchè. La Casellati ha messo in evidenza la preoccupante trasformazione del web in un vero e proprio palcoscenico di violenza e episodi inaccettabili che necessitano di una condanna senza esitazione. Il suo intervento ha lanciato un monito cruciale per la società democratica, affermando con forza che in un Paese civile non è ammissibile l’esistenza di “zone franche” digitali. Le minacce di morte online, ha sottolineato, non sono semplici sfoghi, ma costituiscono a tutti gli effetti un reato e per questo motivo devono essere perseguite e contrastate con ogni strumento a disposizione delle autorità competenti, garantendo che la rete non diventi un luogo di impunità criminale.
L’elogio per il lavoro al ministero e l’incoraggiamento a proseguire
La solidarietà è arrivata in maniera compatta anche dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, con il capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, in prima linea. Bignami ha espresso l’appoggio dei deputati alla senatrice Daniela Santanchè, vittima di un “leone da tastiera” che ha riversato il suo intollerabile odio social protetto da un velo di anonimato. Il capogruppo ha espresso l’auspicio che il responsabile venga al più presto individuato e punito, sottolineando l’importanza di combattere con fermezza tali episodi. Oltre alla condanna, Bignami ha voluto dare risalto all’operato della ministra, dichiarandosi certo che Daniela Santanchè continuerà a ricoprire il suo importante ruolo con lo stesso impegno e la professionalità che l’hanno contraddistinta, contribuendo ai significativi risultati e successi ottenuti dal turismo italiano sotto la sua guida ministeriale.
Infine, anche il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso la sua solidarietà a Daniela Santanchè, denunciando l’episodio come un atto di violenza che non può essere tollerato. Zangrillo ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di ristabilire un dibattito pubblico che sia incardinato sui limiti del rispetto e della civiltà. La violenza verbale online, ha affermato, non può essere giustificata da nessuna divergenza di opinione e deve essere condannata senza esitazioni. Il suo accorato appello invita a tutelare ogni persona che diventi bersaglio di intimidazioni o attacchi personali, rimarcando che l’obiettivo primario deve essere quello di riportare il confronto politico e sociale a un livello di decoro e reciproca considerazione, anche nell’ambiente digitale, per proteggere la salute democratica del Paese.
Dettagli tecnici e impegno della Digos
L’articolo chiarisce che l’atto di minaccia è stato formalmente notificato ieri, confermando la serietà con cui le autorità hanno preso in carico l’accaduto. La Digos, specializzata nelle indagini di questo tipo, è alacremente al lavoro per utilizzare gli strumenti informatici e le tecniche investigative più appropriate per risalire all’identità reale del soggetto che ha minacciato Daniela Santanchè. Il fatto che il responsabile si sia nascosto dietro un falso nome rende l’indagine più complessa, ma non impossibile, e l’azione della polizia giudiziaria mira a stabilire un principio di responsabilità anche per i crimini commessi in rete. Le risorse mobilitate e la celerità con cui il caso è stato gestito riflettono l’alta attenzione delle istituzioni per la sicurezza e la tutela dei propri membri.


