
La perdita improvvisa di figure che hanno dedicato la propria vita alla comunicazione di comunità provoca sempre un forte impatto, soprattutto quando si tratta di professionisti capaci di raccontare il territorio con equilibrio, rispetto e senso di responsabilità. In realtà locali dove l’informazione rappresenta un punto di riferimento quotidiano, la scomparsa di chi la guida lascia un vuoto che va oltre la dimensione professionale.
Accanto al dolore collettivo, emerge anche quello privato: quello che riguarda le persone più vicine, i colleghi, chi ha condiviso anni di lavoro e di passione per un mestiere che richiede dedizione e presenza costante.
Il cordoglio per la morte di Fabio Luccioli, 38 anni
La città di Foligno piange la scomparsa di Fabio Luccioli, morto a soli 38 anni. Era direttore della Gazzetta di Foligno, di Radio Gente Umbra e del portale RGUnotizie, cuore del sistema informativo locale e voce autorevole per migliaia di residenti.
Figura centrale dell’informazione umbra, Luccioli coordinava un progetto editoriale integrato che univa carta stampata, radio e digitale, valorizzando una struttura radicata nella comunità. Professionista stimato, aveva assunto la direzione della storica Gazzetta dopo un lungo percorso che lo aveva visto crescere in radio e nel web, distinguendosi per rigore, lucidità e profonda attenzione ai temi sociali. “Concretezza”, “passione” e “sensibilità” sono le parole più spesso utilizzate da chi lo ha conosciuto, anche nel periodo in cui si occupava di cronaca sportiva, settore nel quale aveva lasciato un’impronta caratterizzata da precisione e rispetto per il racconto.
Dalle radio locali alla guida di una testata storica
Nato e cresciuto a Foligno, aveva iniziato giovanissimo negli studi di Radio Gente Umbra, diventandone poi direttore dopo anni di lavoro intenso. Successivamente, alla guida della Gazzetta di Foligno — una delle testate diocesane più antiche d’Italia — aveva contribuito a rinnovarne la voce editoriale, mantenendola fedele alla tradizione ma con un taglio moderno e vicino alle persone.
Il suo giornalismo era orientato al servizio: attento alla cultura, alla cronaca cittadina, alle storie quotidiane e alle esigenze della popolazione.
L’addio della comunità
La morte, avvenuta nella notte dopo una malattia, ha suscitato profonda commozione. Colleghi, lettori e cittadini hanno riempito i social di messaggi di affetto, definendolo «meravigliosa persona, grande direttore, anima gentile». Un ultimo omaggio a una figura che ha saputo unire competenza e umanità, diventando un punto di riferimento per l’intera comunità.


