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Putin: “Pronti a lavorare al piano di pace Usa ma Kiev lasci il Donbass”. E si parla di incontri Mosca-Usa

Pubblicato: 27/11/2025 17:12

Le ostilità in Ucraina finiranno “quando le truppe ucraine lasceranno i territori occupati nel Donbass, altrimenti la Russia raggiungerà i suoi obiettivi tramite strumenti militari”. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in conferenza stampa, ribadendo di essere pronto a “formalizzare l’impegno a non attaccare l’Europa”, definendo le accuse contrari contrarie “bugie”.

Secondo Putin, il piano di pace statunitense potrebbe rappresentare una base per futuri accordi, a condizione che venga tradotto in un linguaggio diplomatico condivisibile. Ogni punto del documento, ha precisato, è considerato fondamentale dalla leadership russa.

Il presidente ha inoltre confermato che una delegazione americana arriverà a Mosca la prossima settimana per avviare un confronto diretto. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov sarebbe già al lavoro in vista dell’incontro con i partner statunitensi.

Prossimamente incontri Usa-Russia

“Alla fine di questa settimana, il lavoro congiunto delle delegazioni ucraina e statunitense continuerà a basarsi sui risultati raggiunti a Ginevra. È fondamentale non perdere produttività e lavorare rapidamente”. Lo scrive su X il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak. “Il nostro obiettivo comune fondamentale rimane invariato: raggiungere una pace duratura e dignitosa per l’Ucraina il prima possibile. Proprio come abbiamo fatto a Ginevra, ci stiamo preparando per un dialogo costruttivo per compiere progressi tangibili nella definizione delle misure per porre fine alla guerra. Grazie al team statunitense per il suo instancabile impegno. La pace deve diventare un risultato condiviso”, ha concluso.

Putin ha poi difeso il dialogo con l’inviato speciale americano Steve Witkoff, respingendo le critiche secondo cui il diplomatico mostrerebbe un atteggiamento troppo conciliante con Mosca. “È ridicolo”, ha dichiarato, sottolineando che le conversazioni stanno proseguendo in modo civile e costruttivo.

Il leader russo ha spiegato che Witkoff “difende la posizione degli Stati Uniti come la vede lui e come la vedono coloro che lo delegano”, rimarcando che entrambi i Paesi stanno portando avanti un confronto “da persone intelligenti”. Le dichiarazioni sono arrivate al termine della visita presidenziale in Kirghizistan.

Passando alla situazione militare sul campo, Putin ha rivendicato una intensificazione dell’offensiva russa e risultati positivi in tutti i settori del fronte. Secondo i suoi dati, Kiev avrebbe perso 47.500 uomini nel solo mese di ottobre.

Il presidente ha affermato che le forze russe starebbero circondando Seversk da tre lati, mentre le città di Krasnoarmeisk e Dimitrov (Pokrovsk e Myrnohrad) risulterebbero completamente accerchiate, così come già avvenuto a Kupyansk. A sud di Myrnohrad, l’esercito di Mosca starebbe procedendo con una “consistente eliminazione” delle truppe ucraine.

Putin ha poi affrontato il tema della possibile confisca degli asset russi congelati in Europa, avvertendo che una simile decisione avrebbe “gravi conseguenze per il sistema finanziario globale” e minerebbe la fiducia internazionale nell’Eurozona. Mosca starebbe preparando un pacchetto di contromisure.

Il leader del Cremlino ha definito la confisca “un furto”, paragonandola allo scandalo di corruzione ai vertici di Kiev, che ha definito anch’esso “un furto”. Una chiusura dura, che conferma la distanza politica e diplomatica tra Mosca e le capitali occidentali.

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Ultimo Aggiornamento: 27/11/2025 18:39

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