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“Ritorsioni contro l’Europa”. Putin, dichiarazioni di fuoco. La reazione dell’Italia

Pubblicato: 27/11/2025 21:01
putin ritorsioni contro europa

Dichiarazioni dalle tinte contrastate arrivano da Mosca. Da un lato il Cremlino assicura che la Federazione russa non ha intenzione di attaccare l’Unione Europea, dall’altro il presidente Vladimir Putin minaccia misure di ritorsione economica nel caso in cui i beni russi congelati dall’Occidente vengano effettivamente confiscati. Il monito arriva durante una conferenza stampa a Bishkek, in Kirghizistan, dove il leader russo torna a legare il dossier sanzioni al conflitto in Ucraina.

Al centro del messaggio di Putin c’è l’avvertimento: se Bruxelles farà un passo ulteriore, passando dal congelamento alla confisca dei patrimoni russi, Mosca risponderà colpendo interessi economici occidentali. Le parole del presidente si inseriscono nel braccio di ferro sui beni congelati, che l’Ue vorrebbe utilizzare per finanziare la ricostruzione ucraina. Un contesto nel quale il Cremlino alterna toni di chiusura e aperture condizionate a dure premesse politiche e territoriali.

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Le condizioni per fermare la guerra

Sul fronte militare, Putin ribadisce che le ostilità in Ucraina cesserebbero soltanto se le forze di Kiev si ritirassero dai territori che Mosca rivendica come propri. Il presidente non chiarisce se il riferimento sia limitato alle regioni di Donetsk e Luhansk, considerate prioritarie dal Cremlino, o se includa anche Kherson e Zaporizhia. Tra i punti chiave evocati nei negoziati con Washington, sottolinea ancora una volta il riconoscimento del Donbass e della Crimea, annessa nel 2014, come aree sotto sovranità russa.

Dal settembre 2022 la Russia rivendica formalmente questi quattro territori, pur senza averne il controllo completo sul campo. Il piano originario statunitense, composto da 28 punti, prevedeva secondo Mosca un ritiro ucraino da Donetsk e Luhansk, ma il testo sarebbe stato modificato da Kiev. In questo quadro arriva la frase più netta del presidente: “Se le truppe ucraine lasceranno i territori occupati, cesseremo le ostilità. Se non se ne andranno, le cacceremo con la forza militare”, ha dichiarato Putin, tracciando una linea rossa difficilmente accettabile per l’Ucraina.

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Il commento del ministro Crosetto alle mosse di Putin

Le parole del leader del Cremlino vengono commentate anche in Italia dal ministro della Difesa Guido Crosetto. “Non so cosa abbia in mente Putin. Ci auguriamo che questa volta la Russia voglia davvero sedersi al tavolo e trattare. Ma se guardiamo alla situazione attuale, non sono ottimista, perché vedo che Putin continua ad arruolare militari, rafforza le riserve e aumenta gli investimenti”, afferma, sottolineando come i segnali che arrivano da Mosca siano ancora quelli di un Paese in pieno sforzo bellico.

Parlando con i giornalisti a Parigi, il titolare della Difesa insiste sulla necessità di verificare se dietro le dichiarazioni del Cremlino ci sia una reale apertura. “Capiremo se esiste una reale volontà di negoziare. Mi auguro di sì. Se ci sarà, l’Italia farà la sua parte a sostegno dell’Ucraina”. Un passaggio che ribadisce il ruolo dell’Italia nel fronte occidentale, al fianco di Kiev, ma anche il forte scetticismo di fronte a condizioni poste da Putin che, almeno per ora, appaiono distanti dalle richieste ucraine e dalle posizioni dell’Unione Europea.

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