
Nuovi episodi di violenza scuotono il Paese. A Firenze, il 25 novembre, proprio nel giorno dedicato all’eliminazione della violenza contro le donne, una 29enne tunisina è stata sfregiata dal marito con più coltellate al volto. L’aggressione è avvenuta in via Solferino, nel cuore elegante del centro città. Le urla della donna hanno attirato i passanti, che hanno dato l’allarme e messo in fuga l’uomo. I carabinieri lo hanno bloccato poco dopo in una via vicina, ancora armato di coltello.
L’uomo, trentenne tunisino con regolare permesso di soggiorno e residente nel Mugello, aveva fissato un appuntamento con la moglie, con cui era in corso una separazione. Appena incontrata, l’ha aggredita alle spalle, colpendola ripetutamente al viso. La donna, soccorsa e portata all’ospedale di Santa Maria Nuova, ha riportato ferite profonde che hanno richiesto la sutura immediata: la prognosi è di 20 giorni. Un fendente ha rischiato di colpirle l’occhio. In passato aveva già denunciato il marito per maltrattamenti, poi aveva ritirato la querela. Per lei è stato attivato il codice rosa. L’uomo è ora in carcere con l’accusa di lesioni personali gravissime e maltrattamenti in famiglia.
Ad Avellino, un’altra donna ha rischiato la vita nelle ultime ore. Su una piazzola dell’A16 Napoli-Canosa, un uomo ha tentato di strangolare la moglie dopo aver fermato il furgone su cui viaggiavano. Con loro c’era il figlio di 3 anni. A intervenire è stata una pattuglia della Polstrada, attirata dal pianto del bambino: gli agenti hanno trovato la donna priva di sensi e il marito che, in stato confusionale, gridava «Aiutatemi, l’ho ammazzata».
I poliziotti hanno praticato le prime manovre di rianimazione salvando la vittima, poi trasferita in ospedale dal 118. Il piccolo è stato affidato a personale femminile della Polizia di Stato. L’uomo è stato arrestato con le accuse di tentato omicidio, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.


