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L’allarme alla vigilia della visita del Papa: Agca prelevato e sorvegliato dagli agenti

Pubblicato: 28/11/2025 14:40

Per ore, nel centro di una città affacciata su un lago antico quanto la storia, il silenzio era sembrato innaturale. Le strade, abitualmente attraversate da turisti e fedeli, apparivano più lente, come se un’attesa sospesa avesse inghiottito il ritmo quotidiano. Gli agenti in borghese osservavano ogni movimento, confusi tra i passanti: sapevano che un ospite di peso stava per arrivare, e che quel luogo non era un luogo qualsiasi. Solo più tardi si sarebbe capito il motivo di tanta prudenza.

Poco prima che il sole scendesse sull’orizzonte, una vettura scura ha lasciato una palazzina del centro, scortata senza clamore verso una destinazione ignota. Dentro c’era un uomo che la storia non ha mai dimenticato, e che le autorità non intendono perdere di vista.

La polizia turca, nel pomeriggio di giovedì 27 novembre, ha infatti prelevato a Iznik Mehmet Alì Agca, l’attentatore che nel 1981 sparò a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. L’uomo è stato trasferito in una struttura segreta per essere monitorato fino alla conclusione della visita di papa Leone XIV, atteso oggi a Iznik, la città che un tempo si chiamava Nicea e che fu sede, 1700 anni fa, del primo Concilio della Chiesa cattolica. Il pontefice visiterà le rovine sommerse della basilica di San Neofito e la moschea di Santa Sofia.

Agca, oggi libero in Turchia dopo aver scontato le condanne, continua a rappresentare un profilo sensibile. Negli ultimi anni è riapparso più volte anche in Italia, dove incontrò Pietro Orlandi per parlare del caso della sorella Emanuela, e dove fece visita alla tomba di Wojtyla nelle Grotte Vaticane, venendo poi espulso per la violazione del divieto d’ingresso nell’area Schengen.

Resta indimenticabile l’incontro del 1983 nelle carceri di Rebibbia, quando Giovanni Paolo II lo raggiunse in cella per un colloquio privato durato 22 minuti. Nel 2000, grazie al parere non contrario del Vaticano, il presidente Carlo Azeglio Ciampi gli concesse la grazia: il giorno seguente fu estradato in Turchia, dove scontò altri dieci anni per l’omicidio di un giornalista.

Intanto papa Leone XIV ha inaugurato la sua visita in Turchia partendo da Istanbul, dove ha incontrato vescovi, sacerdoti e operatori pastorali nella cattedrale, per poi recarsi nella casa di accoglienza gestita dalle Piccole Sorelle dei Poveri. In cattedrale ha ricordato la figura di San Giovanni XXIII, che visse proprio a Istanbul e che definì la Turchia un Paese «amato e servito con tutto il cuore».

Il Papa ha esortato la comunità cattolica locale a «lavorare come pescatori del Bosforo, instancabili e con le fiaccole accese», mantenendo viva la fede e il servizio nella “barca del Signore”.

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