
Una lunga intervista, luci basse e toni da confessionale politico: così Elly Schlein è tornata protagonista a PiazzaPulita, negli studi guidati da Corrado Formigli, nella prima serata del 27 novembre. L’atmosfera, marchio di fabbrica della trasmissione, accentua il carattere diretto e spesso combattivo del confronto, trasformando ogni dichiarazione in un punto politico da scolpire davanti al pubblico. In questo scenario, la segretaria del Partito Democratico ha scelto di mostrarsi determinata, convinta e pronta a rivendicare un ruolo centrale nel futuro dell’opposizione e del Paese.
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Le ambizioni di Palazzo Chigi
La leader dem si lascia andare a un’affermazione destinata a far discutere, rivendicando trasparenza e senso delle istituzioni. “Quando sarò al governo voglio che la magistratura sia libera di giudicare anche me se sbaglio, soprattutto se sbaglio con i soldi dei cittadini”, afferma con tono infervorato, evocando uno scenario in cui il controllo della legalità non dovrebbe mai conoscere eccezioni.
Formigli rilancia immediatamente la domanda cruciale: la segretaria del Pd si vede davvero a Palazzo Chigi? La risposta arriva senza esitazioni. “Beh certamente, sennò cosa sarei qui a fare? Ho dato la mia disponibilità a correre per le primarie di coalizione o a trovare altre modalità”. Un passaggio che sancisce, ancora una volta, l’intenzione della leader dem di presentarsi come alternativa di governo, convinta di poter guidare un futuro schieramento progressista.

Il botta e risposta sul ruolo di premier
Il confronto prende una piega più leggera ma non meno significativa quando Formigli, con la consueta ironia, prova a stemperare: “Lo farebbe con facilità? A cuore leggero? Io per esempio se mi mettessero a fare il premier mi sparerei…”. Schlein replica con rigidità istituzionale: “A cuor leggero non si fanno incarichi di grande responsabilità, lo fai con grande responsabilità verso il Paese”.
Poi, per rafforzare la sua narrazione, sottolinea i risultati ottenuti alla guida del Pd: “Quando io sono arrivata segretaria il partito era al minimo storico al 14% e in due anni di intenso lavoro nei territori lo abbiamo portato al 24% alle Europee”. Una frase accompagnata da un evidente coinvolgimento gestuale, che conferma la volontà della leader di raccontarsi come motore della risalita democratica.
La strategia comunicativa della segretaria Pd
Nel corso dell’intervista, Schlein punta a consolidare l’immagine di una leader sicura di sé, determinata e già proiettata verso una dimensione governativa. La scelta di insistere sulla responsabilità, sulla legalità e sulla crescita dei consensi tiene insieme le parole chiave che definiscono la sua strategia comunicativa, mentre il contesto televisivo ne amplifica la portata.
Il passaggio in cui afferma senza esitazioni di vedersi presidente del Consiglio segna uno spartiacque importante, evidenziando quanto la segretaria Pd voglia proporsi come figura credibile e competitiva nella corsa al futuro governo. Per i suoi sostenitori è un messaggio di fiducia; per i suoi detrattori, una prova di ambizione eccessiva.
Quel che resta certo è che la puntata di PiazzaPulita ha offerto un ritratto chiaro della leader dem: una figura che da una parte rivendica risultati, dall’altra cerca di consolidare la percezione di un’alternativa possibile all’attuale maggioranza. In un contesto politico in continuo movimento, le sue parole, le sue espressioni e perfino i suoi gesti sono destinati a pesare.


