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“Quanto avevano sul conto”. La famiglia nel bosco, nuove rivelazioni dai controlli bancari

Pubblicato: 28/11/2025 09:28

La complessa vicenda della famiglia anglo-australiana di Palmoli si arricchisce di nuovi e inattesi sviluppi, tra versioni contrapposte e crescenti tensioni istituzionali. Mentre l’opinione pubblica continua a interrogarsi sulle reali condizioni di vita dei tre bambini allontanati dal casolare immerso nel bosco, Catherine e Nathan hanno deciso di rompere il silenzio. Con una lunga nota diffusa dai loro nuovi difensori, Marco Femminella e Danila Solinas, la coppia ha annunciato una svolta decisiva nel caso: la revoca del mandato all’avvocato Giovanni Angelucci, che li aveva seguiti dall’inizio della vicenda giudiziaria nel 2024. Una scelta, spiegano, maturata «nel bisogno di ristabilire verità» su una situazione che ha «stravolto» la loro famiglia.

La ricostruzione fornita dai genitori si concentra in particolare sul loro rapporto con le istituzioni, un punto che, a loro dire, ha rappresentato il nodo cruciale nella rottura con il precedente legale. «La scelta che ci ha indotti a revocare il mandato passa attraverso il bisogno di una comprensione e di un confronto dialettico nonché prettamente giuridico con le Istituzioni con cui abbiamo la necessità imprescindibile di interloquire», scrivono. Questo suggerisce una percepita carenza di mediazione adeguata in una fase già estremamente delicata. Il dibattito si fa ancora più acceso quando la coppia affronta le accuse di aver rifiutato soluzioni abitative alternative, offerte sia da enti pubblici che da privati. Su questo punto, Catherine e Nathan parlano di «informazioni scorrette» e ribadiscono con fermezza: «Non è assolutamente vero. Non sappiamo da chi siano state veicolate tali informazioni, ma chi lo ha fatto ha agito in modo scorretto e diffondendo falsità».

La versione dei genitori anglo-australiani

Famiglia anglo-australiana di Palmoli, Catherine e Nathan con i loro figli, in una foto che li ritrae sorridenti, prima dell'allontanamento dei bambini.

Un altro elemento determinante nei fraintendimenti, secondo Catherine e Nathan, è stato il problema della lingua. La coppia sostiene di non aver potuto comprendere appieno l’ordinanza fino a quando non ne ha ottenuta una traduzione integrale. «Solo due giorni fa, infatti, siamo riusciti a leggere per la prima volta l’ordinanza in lingua inglese e l’abbiamo compresa nella sua interezza». Questo passaggio getta luce sul clima di difficoltà comunicative, timori e incomprensioni che ha caratterizzato i mesi precedenti. I due ribadiscono che ogni loro decisione, incluso il trasferimento in Abruzzo, è sempre stata dettata unicamente dal benessere dei loro tre figli, definiti il «baricentro unico e indiscusso» della famiglia.

I tre bambini della famiglia anglo-australiana di Palmoli, in una foto ravvicinata, che li mostra in un momento di gioco all'aperto.

Nella seconda parte della loro dichiarazione, Catherine e Nathan spostano l’attenzione su quello che considerano un punto dolente della vicenda: l’impossibilità di dimostrare adeguatamente la qualità dell’educazione parentale fornita ai bambini. A loro avviso, la tardiva acquisizione di alcuni documenti cruciali avrebbe impedito di presentare un quadro completo della loro attività educativa, che sostengono essere stata impostata con rigore e continuità. Da qui emerge il loro proposito di collaborare con un atteggiamento rinnovato, basato su una maggiore consapevolezza degli atti giudiziari: «Siamo oggi nella piena coscienza di non avere davanti un antagonista, ma un’Istituzione che, come noi, ha a cuore la tutela dei nostri bambini».

La questione dell’educazione parentale

Un'immagine simbolica di un casolare nel bosco, che richiama il luogo dove la famiglia anglo-australiana viveva a Palmoli.

Il documento prosegue affrontando la questione economica, uno degli aspetti finiti nel fascicolo giudiziario per valutare la capacità di mantenimento della famiglia. Dai movimenti bancari analizzati emergono cifre piuttosto ridotte: al 31 marzo 2025, l’attivo era di soli 128 euro, saliti a 362 euro al 30 giugno. Le entrate complessive nel periodo considerato ammontano a circa 19mila euro, provenienti in larga parte da bonifici dei familiari, alcuni dei quali superano i 2.000 o i 5.000 euro. Le somme tra i 100 e i 150 euro corrispondono invece, secondo quanto dichiarato, a piccole prestazioni lavorative svolte da Catherine in Italia.

Tra i movimenti più discussi figura anche una donazione da 400 euro a favore di John Cipolla, rappresentante dell’Alliance of Indigenous Nations, un’entità collegata — secondo le informazioni acquisite dalle autorità — a presunti tribunali paralleli. Queste rivelazioni hanno scatenato forti reazioni sui social media, dove molti utenti hanno espresso incredulità sulla possibilità di mantenere tre figli con tali risorse. “Lavori da 100 euro al mese? Ma scherziamo? Non è possibile andare avanti così“. “Se davvero sono queste le cifre allora le cose cambiano”. “Com’è possibile mangiare con quei soldi? Non è possibile“.

Le finanze sotto la lente d’ingrandimento

A chiudere una giornata ricca di novità è stato l’ennesimo intervento istituzionale, quello del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il ministro ha confermato che il caso della famiglia di Palmoli è ancora al centro di approfondite verifiche ministeriali. «Stiamo facendo degli accertamenti e alle verifiche seguiranno le determinazioni del caso. Gli accertamenti potranno portare a chiudere la vicenda o a proseguire nelle verifiche. Fino ad ora non è stato inviato alcun ispettore», ha dichiarato Nordio, lasciando intendere che il quadro non è ancora definitivo e che le prossime decisioni dipenderanno dagli esiti tecnici attualmente in corso.

Così, la storia della famiglia di Palmoli si arricchisce di un ulteriore, complesso capitolo, con una nuova narrazione che tenta di ricomporre i frammenti di una vicenda sempre più intricata. Anche per questo, le prossime settimane saranno decisive per capire se le parole dei genitori, le verifiche della magistratura e il clima istituzionale riusciranno finalmente a convergere verso un punto di chiarezza e una risoluzione definitiva.

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