
Il dibattito sul presepe a Genova continua ad alimentare tensioni politiche. Dopo le critiche del centrodestra alla decisione della giunta guidata dalla sindaca Silvia Salis di non allestire il tradizionale presepe a Palazzo Tursi, si è aggiunto anche l’intervento del generale Roberto Vannacci.
La scelta dell’amministrazione, motivata dalla volontà di evitare elementi ritenuti “divisivi”, ha scatenato reazioni immediate. La mancata esposizione del presepe nella sede del Comune di Genova è diventata un caso politico e mediatico.
In questo clima, Vannacci, vicesegretario della Lega ed europarlamentare, è intervenuto sui social per difendere quello che considera un simbolo identitario. Il generale ha ribadito il valore culturale e tradizionale del presepe nella società italiana.
In un video pubblicato online, Vannacci ha mostrato uno zaino militare contenente un piccolo presepe completo di statuine e lucine. Un gesto dal forte impatto simbolico, pensato per sottolineare la sua posizione sulla vicenda.

«Ci sono luoghi come alcune piazze o scuole dove il presepe viene tolto o nascosto», ha dichiarato il generale. «Noi invece lo portiamo sempre con noi, anche nello zaino». Il messaggio punta a difendere ciò che definisce una tradizione fondamentale.
Le parole di Vannacci hanno immediatamente riacceso il confronto sui social. Molti utenti hanno contestato la scelta della giunta Salis, accusandola di voler cancellare un elemento storico della cultura italiana.
Altri, al contrario, hanno criticato il generale, ritenendo il suo gesto una strumentalizzazione politica di un tema sensibile. Il caso ha così diviso l’opinione pubblica, diventando uno dei temi più discussi della giornata.
Il dibattito sul presepe a Palazzo Tursi si inserisce in un contesto più ampio che riguarda l’uso dei simboli religiosi negli spazi pubblici. Una discussione ciclica che riemerge ogni anno, soprattutto nel periodo natalizio.
Intanto la polemica prosegue, mentre i partiti osservano l’evolversi della situazione e preparano nuove iniziative comunicative. Il caso potrebbe infatti trasformarsi in un ulteriore terreno di scontro politico locale e nazionale.


