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Mattarella: “Assenza drammatica di difesa comune”. Meloni: Ue-Usa per pace a Kiev, Mosca contribuisca

Pubblicato: 01/12/2025 19:25

La mancata realizzazione di una difesa comune europea mostra oggi “tutte le drammatiche conseguenze dell’inazione nel processo di integrazione”. Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il suo intervento al foro di dialogo Italia-Spagna, sottolineando come il ritardo su questo fronte rappresenti un nodo geopolitico sempre più evidente.

Il capo dello Stato ha ricordato che la costruzione di un sistema di sicurezza condivisa è un obiettivo storico dell’Unione, ma troppo spesso rinviato, con ricadute pesanti nell’attuale scenario internazionale.

Sul fronte della guerra in Ucraina, nel pomeriggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso parte a una conversazione telefonica con il presidente Volodymyr Zelensky e altri leader europei. Al centro del confronto, gli sviluppi dei colloqui avvenuti in Florida tra delegazioni statunitensi e ucraine.

Durante la riunione, Meloni ha evidenziato l’approccio costruttivo mostrato da Zelensky in questa nuova fase negoziale, un atteggiamento che secondo la premier resta fondamentale per avvicinare una soluzione diplomatica al conflitto.

La presidente ha inoltre sottolineato l’importanza della convergenza di vedute tra partner europei e Stati Uniti, definendola la condizione necessaria per poter immaginare una pace “giusta e duratura”.

Alla vigilia degli incontri tra l’inviato speciale del presidente Trump e le autorità russe, Meloni ha auspicato che anche Mosca dia finalmente un “contributo fattivo” al percorso negoziale, senza ulteriori irrigidimenti.

Sul tema della sicurezza internazionale è intervenuta anche la Lega, commentando le recenti parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare della NATO, che aveva parlato dell’ipotesi di un “attacco preventivo” inteso come possibile azione difensiva.

Il partito ha criticato duramente quei toni, sostenendo che evocare scenari aggressivi mentre Stati Uniti, Ucraina e Russia tentano una mediazione significhi solo “gettare benzina sul fuoco” e alimentare l’escalation.

Secondo la Lega, in questa fase serve responsabilità, moderazione e volontà diplomatica: ogni provocazione rischia infatti di ritardare ulteriormente la fine del conflitto e di compromettere gli sforzi in corso per una stabilizzazione negoziata.

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