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“Quando capirete su Sempio…”. Garlasco, Lovati non fa giri di parole in diretta. L’annuncio in diretta a Mattino Cinque

Pubblicato: 01/12/2025 14:07

L’ultima puntata di Mattino Cinque si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia verbale, con il caso Garlasco al centro di tensioni e accuse incrociate. Quello che doveva essere un semplice aggiornamento tecnico sulle nuove analisi genetiche è rapidamente degenerato in un confronto acceso, più emotivo che scientifico, tra gli ospiti in studio. Un’atmosfera elettrica ha avvolto lo studio fin dai primi minuti, confermando come questo dossier giudiziario rimanga uno dei più divisivi della cronaca recente.

Lovati attacca: “Operazione di puro terrorismo”

Ancora una volta, Massimo Lovati ha catalizzato l’attenzione, sfoggiando un atteggiamento polemico e difensivo. L’avvocato ha ribadito di sentirsi costantemente frainteso, considerandosi il bersaglio prediletto di interpretazioni forzate. Ha accusato parte dell’informazione di veicolare una narrazione distorta, arrivando a tuonare: “Quando mi si accusa di aver attaccato la consulenza Linarello nel 2017, prima che il mio cliente fosse indagato, rispondo che io non ho mai fatto male a nessuno, coloro che hanno accusato esempio sul DNA, oggi e prima della perizia, hanno compiuto un’operazione di puro terrorismo”. Parole che hanno immediatamente irrigidito lo studio, scatenando reazioni contrarie.

Andrea Sempio, il suo DNA al centro del dibattito sul caso Garlasco

Garlasco, il mistero si infittisce

Nonostante i tentativi della conduttrice Federica Panicucci di placare gli animi, la puntata si è trasformata in un incalzante botta e risposta. Mentre alcuni ospiti ricordavano che già nel 2017 la consulenza Linarello aveva evidenziato un aplotipo compatibile con il ceppo maschile della famiglia Sempio, altri insistevano sull’affidabilità delle moderne tecnologie, frutto di una biostatistica avanzata e di metodi più precisi. Ogni chiarimento, però, sembrava alimentare il nervosismo di Lovati, che appariva infastidito dal richiamo alla solidità scientifica delle analisi più recenti.

L'avvocato Massimo Lovati in diretta TV

Scontro sul DNA: contatto o contaminazione?

Il momento più teso si è raggiunto quando Panicucci ha chiesto al genetista Matteo Fabbri di spiegare la differenza tra contatto diretto e contaminazione, un punto cruciale nel dibattito. Dopo la spiegazione dell’esperto, l’avvocato ha replicato con veemenza: “Chi ha preparato queste notizie parziali e partigiane, vedrà che questo dna non può essere comparato a quello di Andrea Sempio”. La conduttrice ha incalzato: “E allora perché il professor de Stefano ha deciso di paragonato quel dna a Stasi se era degradato? Se è degradato per Sempio, vale anche per Stasi”. L’aria si è fatta irrespirabile. Lovati, visibilmente irritato, ha sbottato: “Ma cosa vogliamo dire? Ma non c’entra niente, ma che domande sono?”. Panicucci, senza cedere, ha ribattuto: “Io rimango senza parole, prima era da contatto diretto, poi no, prima sublinguale, poi no”.

Massimo Lovati durante la discussione a Mattino Cinque

Lovati, un futuro che ritiene inevitabile

Da questo punto in poi, la tensione ha cambiato rotta. È diventato palese come Lovati fosse irritato non solo dal contenuto delle domande, ma dal modo in cui la conduttrice gliele poneva, interpretandole come un attacco personale e una manipolazione del discorso. A suo dire, si stava costruendo l’ennesima narrativa sbilanciata. Ha lasciato intendere, con un tono quasi profetico, che l’intero clamore mediatico attorno al caso si dissolverà non appena verrà resa pubblica la conferma che quel DNA non appartiene ad Andrea Sempio. Un’affermazione che ha sospeso per un attimo il dialogo in studio, come se l’avvocato avesse voluto spostare il baricentro della discussione dal presente a un futuro che considera inevitabile.

L’avvocato contro le “notizie parziali e partigiane”

Lovati ha insistito più volte sul fatto che molti aspetti tecnici vengono “rimasticati” senza cognizione di causa, rimproverando alla trasmissione di aver creato, con le domande rivolte agli ospiti, un clima che definisce “suggestivo e fuorviante”. Proprio qui l’avvocato ha mostrato il culmine della sua irritazione: invece di limitarsi a rispondere, ha iniziato a delineare scenari in cui la verifica finale sul DNA dimostrerebbe una volta per tutte la non riconducibilità ad Andrea Sempio, e dunque porrebbe fine — almeno secondo lui — allo “spettacolo mediatico” che da anni avvolge il caso. Una posizione che non ha convinto gli altri presenti, ma che Lovati ha voluto ribadire come una certezza più che come un’opinione.

Accuse e repliche sul processo analitico

L’avvocato ha poi rilanciato una serie di accuse nei confronti di Fabbri e dello stesso Linarello, chiedendo spiegazioni su tre oggetti dai quali non sarebbe stato ottenuto alcun profilo genetico. Il genetista ha risposto con una spiegazione metodologica, ricordando che non è necessario ricavare un profilo utile da ogni singolo reperto consegnato dalla stessa fonte. Ma la spiegazione non ha soddisfatto Lovati, che ha continuato a incalzare, mettendo in dubbio la trasparenza dell’intero processo analitico.

“Polemica di lana caprina”: la chiusura di Panicucci

A quel punto la conduttrice ha tentato un ultimo intervento per riportare ordine, affermando: “A me sembra una polemica di lana caprina, posso dirlo Lovati?”. Una frase che ha ulteriormente irrigidito l’avvocato, già visibilmente esasperato, fino alla sua stoccata finale: “Le indagini di DNA del professor Linarello non sono genuine, ecco perché lo dico”. Parole che hanno gelato lo studio e chiuso una puntata che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto fornire chiarezza, ma che si è invece conclusa con ancora più interrogativi e una tensione palpabile.

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