
Il quadro politico nazionale continua a essere influenzato da dinamiche in rapido movimento, con variazioni di consenso che riflettono umori, aspettative e reazioni dell’elettorato. In questo scenario, ogni nuovo rilevamento contribuisce a delineare tendenze utili a interpretare la direzione in cui procede il Paese.
Negli ultimi giorni l’attenzione è tornata sui numeri, letti come un termometro della percezione pubblica e della capacità dei partiti di consolidare o recuperare terreno. Alcuni segnali sembrano indicare una fase favorevole per alcune forze politiche, mentre altre appaiono in difficoltà.
Chi guadagna e chi perde nei nuovi dati
Secondo il sondaggio Dire-Tecnè, effettuato il 26 e 27 novembre, le forze del centrodestra registrano una crescita complessiva: Fratelli d’Italia resta in testa al 31%, Forza Italia sale all’11,1%, mentre la Lega si attesta all’8,4%. In progresso anche il Partito Democratico, ora al 22%.
In calo, invece, il Movimento Cinquestelle, che scende all’11,5%, mantenendo appena «lo 0,4% di vantaggio sugli azzurri». Avanza Avs, che raggiunge il 6,2%, mentre restano più indietro Azione al 3,3%, Italia Viva al 2% e +Europaall’1,6%.
Segnali positivi arrivano anche per l’esecutivo: la fiducia nel governo Meloni tocca il 43,5%, con «un guadagno dello 0,1% nell’ultima settimana», mentre chi dichiara «non ho fiducia» scende al 49%.

