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“Dimissioni comunicate”. Cambi in parlamento: chi lascia lo scranno scegliendo i consigli regionali

Pubblicato: 03/12/2025 15:36

In Parlamento si torna a parlare di seggi vacanti e nuovi ingressi dopo le ultime elezioni regionali. La comunicazione formale è arrivata oggi alle rispettive Camere: alcuni parlamentari, eletti contemporaneamente anche in Consigli regionali o in amministrazioni locali, hanno annunciato la rinuncia al proprio scranno nazionale. Un passaggio che certifica una fase di transizione già nell’aria da settimane e che ora trova ufficializzazione tra dimissioni per incompatibilità, subentri e cambi di gruppo interni alle assemblee legislative.

Chiara La Porta, deputata di Fratelli d’Italia eletta consigliera regionale in Toscana, è una delle figure che hanno scelto di optare per il nuovo incarico locale. La Porta ha presentato le dimissioni da Montecitorio, dove al suo posto subentra Irene Gori. L’annuncio è stato dato in aula dal presidente di turno Giorgio Mulè, segnando il passaggio ufficiale alla nuova fase politica della parlamentare toscana.

La scelta di Chiara La Porta: tra Roma e la Toscana

Nel suo intervento, La Porta ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta a privilegiare la Regione: “Ho deciso di optare per il seggio in Consiglio regionale, come avevo promesso in campagna elettorale”, ha dichiarato, rivendicando l’impegno a “portare forte la voce di Prato in Regione e per contrastare un sistema di potere che ormai si è incancrenito in Regione e che ha fatto passare la Toscana da locomotiva a fanalino di coda”. Parole che collocano la sua scelta dentro un progetto politico locale che lei stessa definisce prioritario.

La Porta non è l’unica ad aver lasciato il Parlamento dopo le Regionali 2025. Il quadro delle incompatibilità e delle nuove elezioni ha infatti portato anche Andrea Orlando a dimettersi per assumere il ruolo di consigliere regionale della Liguria, così come Emiliano Fenu ha lasciato il suo mandato parlamentare dopo essere stato eletto sindaco di Nuoro, passaggio reso necessario dall’incostituzionalità del precedente risultato elettorale.

Non solo dimissioni: i movimenti politici post-regionali

Le variazioni non riguardano però solo le dimissioni. Aurora Floridia, ad esempio, pur restando parlamentare, ha modificato la propria collocazione politica lasciando il gruppo Misto per aderire al gruppo delle Autonomie, contribuendo così a ridefinire gli equilibri interni dell’aula. Una scelta che testimonia come il post-regionali abbia generato movimenti non soltanto istituzionali ma anche politici.

E poi c’è chi, pur non avendo superato la prova elettorale territoriale, non ha dovuto modificare il proprio incarico europeo. È il caso del dem Matteo Ricci, uscito sconfitto nelle Marche e tornato al Parlamento europeo, recuperando così il proprio seggio. Stesso scenario per Pasquale Tridico: il candidato del Movimento 5 Stelle ha perso la sfida in Calabria contro Roberto Occhiuto ma ha mantenuto il proprio ruolo di deputato europeo.

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Ultimo Aggiornamento: 03/12/2025 15:37

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