
La comunità di Bari si è svegliata con una notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere. La piccola Lavinia Luciani, tre anni, non è riuscita a superare la battaglia contro il tumore maligno al cervello che l’aveva colpita mesi fa. La sua storia aveva commosso l’Italia intera, diventando il simbolo di una lotta disperata e condivisa.
Per garantire alla bambina cure innovative all’estero, i genitori avevano avviato una raccolta fondi che, in appena 24 ore, aveva raggiunto la cifra straordinaria di 97.680 euro. Un risultato che racconta la forza di una mobilitazione collettiva, animata dalla speranza che un trattamento sperimentale potesse offrire una possibilità.
Il sogno era quello di arrivare a New York, dove Lavinia avrebbe potuto tentare la tecnica Cyberknife, considerata una delle opzioni più avanzate per forme tumorali così aggressive. Un viaggio definito “della speranza”, che l’intera comunità aveva sostenuto con generosità e unione.

A dare la notizia della scomparsa è stata, tramite i social, la consigliera del Municipio III Chiara Riccardi, profondamente colpita dalla tragedia. Con parole delicate e piene di affetto, ha voluto salutare la piccola, diventata per molti un simbolo di coraggio e fragilità.
Riccardi ha scritto un messaggio che ha attraversato rapidamente il web: «Sarai l’angelo più bello, piccola Lavinia». Un pensiero che racchiude lo smarrimento e il dolore provati da chi, negli ultimi mesi, aveva seguito la storia della bambina con il fiato sospeso.
Nel suo ricordo, la consigliera ha confessato di aver “sperato contro ogni speranza”, desiderando per Lavinia un destino diverso. Un desiderio condiviso da tanti cittadini, amici e perfetti sconosciuti che avevano partecipato alla raccolta fondi o avevano semplicemente inviato un messaggio di vicinanza.
Riccardi ha ricordato gli occhi dolci di Lavinia e i suoi modi buffi di addormentarsi, momenti intimi che restituiscono l’immagine di una bambina piena di vita, strappata troppo presto all’amore dei suoi cari. «L’ultimo anno vorrei solo cancellarlo», ha scritto, riferendosi al calvario affrontato dalla piccola.
Le condizioni di Lavinia, ricoverata al Policlinico di Bari, si erano aggravate negli ultimi giorni, rendendo impossibile il trasferimento negli Stati Uniti. La speranza di poter tentare il trattamento sperimentale è così svanita prima ancora di poter affrontare il viaggio.
Ora la comunità resta unita nel dolore, abbracciando idealmente la famiglia Luciani. Lavinia lascia un segno profondo, non solo per la sua storia, ma per la forza con cui una città intera ha provato a cambiare il suo destino. Una forza che resterà impressa nella memoria di tutti.


