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“Oggi gli italiani voterebbero così”. Sondaggi, i numeri sono chiarissimi: chi vincerebbe

Pubblicato: 03/12/2025 07:45

Con l’avvicinarsi del 2026, i sondaggi settimanali di Termometro Politico continuano a offrire una fotografia chiara dell’evoluzione dell’opinione pubblica. La rilevazione effettuata in queste ore mostra un panorama ancora estremamente frammentato, dove nessuna area politica appare realmente compatta e ogni partito si muove tra lievi crescite e piccole flessioni.

In questo scenario di apparente instabilità, emergono però alcune tendenze interessanti, segnali che potrebbero influenzare gli equilibri dei prossimi mesi man mano che il dibattito politico si intensifica.

Nel centrosinistra, il Partito Democratico prova a rialzare la testa, risalendo al 21,7%. Si tratta di un incremento leggero ma significativo, anche se il partito rimane lontano dai livelli precedenti all’estate, segno che il percorso verso una piena ripresa di consenso è ancora lungo.

Anche il Movimento 5 Stelle registra un miglioramento, arrivando al 12,5%, un dato che lo riporta ai valori di metà ottobre. Parallelamente, Alleanza Verdi e Sinistra si conferma in crescita, consolidando un solido 6,5%, uno dei risultati migliori degli ultimi mesi.

Nel fronte opposto, il centrodestra continua a guidare il quadro politico nazionale. Tuttavia, Fratelli d’Italia segna una lieve flessione al 30,1%, un arretramento contenuto ma indicativo: anche il primo partito del Paese non è immune alle oscillazioni del dibattito pubblico e alla naturale erosione del consenso.

A distinguersi è invece Forza Italia, che raggiunge il 9% e consolida una tendenza positiva ormai stabile. Il partito guidato dagli azzurri sembra intercettare sempre più elettori moderati, rafforzando il proprio ruolo di equilibrio all’interno della coalizione.

La Lega mostra un leggero aumento, attestandosi all’8,3%, pur rimanendo distante dagli standard di consenso del passato. Il partito di Matteo Salvini continua a cercare una nuova identità politica che gli consenta di riconquistare spazi oggi occupati dagli altri alleati di coalizione.

Nel complesso, il centrodestra resta saldamente in testa, ma il mosaico interno è tutt’altro che immobile: FdI mantiene la leadership, Forza Italia cresce, e la Lega tenta di ritagliarsi un ruolo competitivo in vista delle prossime scadenze elettorali.

Per quanto riguarda i piccoli partiti, la fotografia rimane stabile solo in parte: +Europa si ferma all’1,7%, mentre Azione e Italia Viva arretrano rispettivamente al 2,5% e al 3,2%, confermando le difficoltà delle forze minori a emergere in un contesto dominato dai due poli principali.

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