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“Pezzo di m****!”. Fabrizio Corona scatenato alla manifestazione: ce l’ha proprio con lui

Pubblicato: 03/12/2025 08:56

La manifestazione organizzata dai movimenti giovanili del centrodestra in corso Como, a Milano, ha preso una piega inattesa con l’arrivo improvviso di Fabrizio Corona, che si è unito al presidio indetto da Forza Italia Giovani, Gioventù Nazionale e Lega Giovani per chiedere maggiore sicurezza nelle strade della movida. L’ex “re dei paparazzi” è comparso nel tardo pomeriggio, attirando immediatamente l’attenzione dei presenti e modificando l’atmosfera della protesta, già caratterizzata da toni accesi e forte partecipazione.
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L’accoglienza riservata a Corona è stata calorosa. Molti giovani, riconoscendolo, lo hanno salutato con il coro “Corona uno di noi”, sottolineando il clima di complicità e vicinanza che l’ex agente fotografico riesce ancora a suscitare in alcune fasce di pubblico. La sua presenza ha però avuto un impatto ancora più evidente quando si è unito agli slogan contro il sindaco Giuseppe Sala, partecipando al coro più duro pronunciato dal gruppo: “Sala pezzo di m*a”**. Una frase che ha immediatamente polarizzato le reazioni e che ha dato ulteriore risalto mediatico alla protesta.

Le richieste dei movimenti giovanili

Al centro dell’iniziativa c’erano le criticità legate alla sicurezza a Milano, tema su cui i movimenti giovanili del centrodestra chiedono da tempo interventi decisi. Secondo i partecipanti, corso Como e altre zone centrali della città sarebbero diventate scenari di episodi ricorrenti di violenza, furti e aggressioni, soprattutto ai danni dei più giovani. Da qui la richiesta di misure immediate e di un cambio di passo da parte dell’amministrazione cittadina.

Un intervento particolarmente significativo è arrivato da Matteo Respinti, responsabile di Gioventù Nazionale Milano, che ha puntato il dito contro l’attuale gestione comunale, accusata di aver permesso un progressivo deterioramento del contesto urbano. Respinti ha affermato che i giovani milanesi rappresentano il cuore pulsante della città, molto più dei “maranza” — così definiti i gruppi protagonisti di episodi violenti — e più di un’amministrazione che, secondo lui, avrebbe mancato il suo obiettivo fondamentale: garantire tranquillità e vivibilità nei luoghi più frequentati.

Respinti ha concluso sottolineando che i giovani non sarebbero più disposti a “guardare in basso” o ad accettare una situazione percepita come pericolosa. L’obiettivo del presidio era quello di lanciare un messaggio diretto, rivolto sia a chi crea disordine nelle strade sia a chi governa la città: «Questa volta l’amministrazione non potrà far finta di niente».

La manifestazione e il suo impatto politico

La presenza di Fabrizio Corona, figura carismatica e controversa allo stesso tempo, ha reso il presidio ancora più visibile e mediaticamente rilevante. Gli slogan contro il sindaco, uniti all’energia dei movimenti giovanili, hanno trasformato la protesta in un evento destinato ad alimentare il dibattito politico cittadino. La richiesta di una Milano più sicura si conferma uno dei temi centrali nel confronto tra maggioranza e opposizione, destinato a incidere anche sulle dinamiche future del discorso pubblico cittadino.

Il presidio di corso Como racconta non solo la contestazione, ma anche una generazione che rivendica spazio, voce e presenza nelle decisioni che riguardano il proprio futuro urbano. In questo contesto, la partecipazione di Corona ha avuto l’effetto di accendere ulteriormente i riflettori su una protesta che, nelle intenzioni dei promotori, vuole rappresentare un segnale chiaro e inequivocabile all’amministrazione comunale.

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