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Ucraina, salta l’incontro tra Witkoff-Kushner e Zelensky

Pubblicato: 03/12/2025 11:10

I corridoi del Cremlino hanno vissuto ieri una giornata di intensa attività diplomatica, con colloqui tra il presidente Vladimir Putin, l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff e Jared Kushner che si sono protratti per quasi cinque ore. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, l’incontro ha segnato un passo avanti solo parziale nelle trattative tra Mosca e Washington, in un contesto di tensione crescente per la guerra in Ucraina.
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Le discussioni hanno toccato vari punti chiave della crisi, con alcune proposte americane ritenute “accettabili” dalle autorità russe, mentre altre richiedono ancora approfondimenti. Secondo il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, citato da Tass e Afp, “un vero compromesso non è stato ancora trovato”, indicando che il dialogo resta aperto ma complesso. La diplomazia sembra muoversi a piccoli passi, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete senza compromettere le posizioni strategiche di entrambe le parti.

Il pessimismo di Washington

Negli Stati Uniti, il clima è altrettanto prudente. L’ex presidente Donald Trump, intervistato a margine delle trattative, ha espresso pessimismo: “In Ucraina è davvero un casino, la soluzione è difficile”. La dichiarazione riflette le difficoltà incontrate nel mediare tra le esigenze di Kiev, la posizione di Mosca e gli interessi geopolitici statunitensi.

Il segretario di Stato Marco Rubio, intervistato da Fox News, ha confermato che ci sono stati “qualche progresso”, soprattutto nella definizione di garanzie di sicurezza capaci di convincere Kiev e di creare le condizioni per una futura ripresa economica. Tuttavia, il percorso resta tortuoso e i segnali concreti di un accordo definitivo tardano ad arrivare.

Salta l’incontro a Bruxelles

Mentre a Mosca si discuteva, è saltato l’incontro previsto tra Volodymyr Zelensky e gli inviati americani a Bruxelles, segno che il coordinamento internazionale rimane fragile. La cancellazione dell’incontro evidenzia le difficoltà logistiche e politiche nel gestire una crisi internazionale complessa, dove ogni passo diplomatico è scrutinato da alleati e avversari.

Le fonti russe sottolineano che, nonostante le tensioni, il dialogo con Washington proseguirà, con l’obiettivo di esplorare soluzioni pragmatiche. Il fatto che alcune proposte siano considerate accettabili lascia aperta una finestra di opportunità, anche se al momento le posizioni rimangono distanti e il compromesso appare lontano.

Tensioni sul terreno

Nonostante i colloqui, la situazione sul terreno in Ucraina continua a generare preoccupazioni. Un drone, presumibilmente ucraino, si è schiantato contro un deposito di petrolio nella regione di Tambov, provocando un incendio che è stato poi domato dai vigili del fuoco. L’episodio, confermato dal governatore locale tramite Telegram, segnala come la crisi militare e le operazioni belliche non siano sospese nemmeno durante i negoziati diplomatici.

Questi eventi dimostrano che il conflitto resta vivo, con rischi concreti per infrastrutture strategiche e per la sicurezza energetica. La diplomazia si muove in parallelo, cercando di trovare un equilibrio tra pressione internazionale e continuità operativa sul campo.

Una trattativa delicata

Il quadro emerso dai colloqui al Cremlino sottolinea la complessità delle trattative. Gli Stati Uniti cercano di garantire la sicurezza di Kiev e al tempo stesso costruire le condizioni per una stabilizzazione economica futura. La Russia, dal canto suo, valuta attentamente ogni proposta per non cedere terreno su questioni strategiche.

Il percorso verso un accordo definitivo appare lungo e incerto, con progressi limitati e contrasti ancora evidenti. La comunità internazionale osserva attentamente, consapevole che anche piccoli passi diplomatici possono avere conseguenze significative sullo sviluppo della crisi in Ucraina e sulle relazioni tra Mosca e Washington.

La giornata di ieri al Cremlino rimane dunque un episodio chiave in un contesto internazionale delicato, dove ogni incontro, anche quello durato quasi cinque ore, può diventare un punto di svolta o un ulteriore freno verso la pace.

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