Una vicenda dal sapore pirandelliano arriva da Biancavilla, in provincia di Catania: due salme, uomini della stessa età deceduti all’ospedale Maria SS. Addolorata, sarebbero state scambiate al momento della consegna ai familiari.
L’episodio risale a martedì scorso e i contorni non sono ancora del tutto chiari. Quel giorno, le due salme — coetanee e decedute entrambe nello stesso presidio — si trovavano una accanto all’altra nella camera mortuaria, in attesa di essere riconsegnate ai parenti per l’ultimo saluto. Per una di esse era stato rilasciato il nulla osta al trasferimento a domicilio, dove la famiglia aveva scelto di vegliare il proprio caro.
Qualcosa però non ha funzionato. A complicare la situazione, anche il fatto che a occuparsi di entrambe le cerimonie fosse stata incaricata la stessa agenzia funebre.
Secondo la ricostruzione, uno dei defunti è stato preparato dagli addetti con gli abiti consegnati dai familiari, poi collocato nella bara non sigillata per permettere ai congiunti di salutarlo in casa. Solo dopo l’arrivo dell’auto funebre, all’apertura del feretro, la scoperta: non era lui. Dentro c’era la salma dell’altro uomo.
Il disorientamento dei parenti è stato amplificato dal fatto che l’altra salma, rimasta in ospedale, non aveva familiari presenti per rilevare l’errore. Immediato l’avviso all’agenzia funebre, che ha riportato in ospedale il feretro sbagliato.
In camera mortuaria si è proceduto poi alla verifica delle identità e alla successiva corretta vestizione del defunto, che è stato infine trasferito nella sua abitazione, dove lo attendevano i parenti.
Un episodio assurdo e doloroso, sul quale restano ancora da chiarire le responsabilità. Al momento, non sembrano emergere elementi direttamente imputabili alla struttura sanitaria, ma la dinamica dell’accaduto solleva domande sulla gestione delle procedure e sui controlli interni.