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Famiglia nel bosco, cosa c’è scritto nelle due relazioni dei servizi sociali sui bambini

Pubblicato: 04/12/2025 17:20
Famiglia Bosco

«Abbiamo fiducia nella magistratura, speriamo nel ricongiungimento, presenteremo altri elementi utili sui quali ora non possiamo dire nulla». Con queste parole gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, del foro di Chieti, hanno fatto il loro ingresso al Tribunale per i Minori dell’Aquila, dove i giudici sono chiamati a valutare l’istanza di revoca dell’ordinanza del 20 novembre. Quel provvedimento aveva sospeso la responsabilità genitoriale e disposto il collocamento dei tre figli della coppia Nathan e Catherine in una struttura protetta di Vasto (Chieti).

Poco prima degli avvocati erano entrate la tutrice Maria Luisa Palladino e la curatrice speciale Marika Bolognese, figure incaricate di rappresentare i minori nel procedimento. Nel fascicolo sono state inserite due relazioni aggiornate: una dei servizi sociali, l’altra della responsabile della casa famiglia che attualmente ospita madre e figli.

Dai primi riscontri emerge un quadro più rassicurante rispetto alle preoccupazioni iniziali. I tre fratelli avrebbero mostrato una buona capacità di adattamento, con un equilibrio emotivo che smentisce l’ipotesi di traumi ingestibili. Anche sul piano sanitario arrivano conferme positive: le visite pediatriche disposte hanno certificato che i bambini godono di buona salute.

Un passaggio significativo delle relazioni riguarda la condotta dei genitori. Inizialmente descritti come ostili, Nathan e Catherine avrebbero invece espresso un atteggiamento collaborativo, elemento che potrebbe pesare sulle valutazioni dei giudici, chiamati a decidere se mantenere l’attuale collocazione o avviare un percorso verso il ricongiungimento familiare.

La decisione del Tribunale è attesa nelle prossime ore o nei prossimi giorni, in un clima di grande attenzione sia istituzionale sia mediatica.

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