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“Hai un mese di tempo!”. Pd, ultimatum definitivo a Elly Schlein

Pubblicato: 04/12/2025 12:16

Il Partito Democratico vive un momento di forte tensione interna, con la segretaria Elly Schlein al centro di crescenti malumori tra le varie anime del partito. In Toscana, il giudizio che circola tra i dirigenti e i militanti è chiaro: “Segretaria di tutti, sì, ma ascoltare gli altri no”. Un dissenso che rischia di trasformarsi in una vera e propria frattura, con scenari di resa dei conti sempre più concreti.

Secondo quanto riportato da Dagospia, il malessere riguarda in particolare il cosiddetto “circoletto magico” della leader dem, guidato dal portavoce Flavio Alivernini, accusato di aver gestito una linea comunicativa poco chiara e talvolta divisiva. L’atteggiamento della segretaria, ritenuto centralista e poco incline al confronto, ha alimentato le tensioni tra le correnti storiche del partito e i gruppi riformisti.
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Divisioni tra correnti e riformisti

A Montepulciano, i dirigenti del PD hanno battezzato il gruppo di Franceschini, Orlando e Speranza come il “Correntone”, capace di rappresentare quasi metà dei delegati al Congresso. A Prato, invece, si sono riuniti i riformisti legati a Guerini, Gori, Quartapelle, Madia, Picierno e Filippo Sensi. Entrambi i gruppi osservano con attenzione l’operato di Schlein, temendo che la leader possa plasmare le liste elettorali del 2027 con candidati a propria immagine e somiglianza, senza il necessario confronto interno.

Il malcontento è legato anche alle strategie di lungo termine: la segretaria aveva ipotizzato la nascita di un contenitore esterno al PD, una gamba moderata per rafforzare l’alleanza, ma i risultati alle recenti elezioni regionali sono stati giudicati modesti. Questo ha ulteriormente alimentato i sospetti tra i riformisti e i membri del “Correntone”, preoccupati che la direzione del partito sia ormai orientata verso un disegno troppo personalistico.

Ultimatum e congresso

Secondo le fonti interne, i gruppi di Franceschini, Orlando e Speranza, insieme ai riformisti, starebbero preparando un ultimatum a Schlein: un mese di tempo per trovare un accordo sulle modalità di gestione del partito, altrimenti si aprirebbero le ostilità. Il nodo principale riguarda il congresso, con le correnti storiche che chiedono di svolgerlo entro un anno e avvertono la segretaria di non forzare la candidatura a premier senza un accordo di ampio respiro.

Il rischio, spiegano i dirigenti del partito, è che se Schlein si candidasse a premier senza un accordo, figure come Conte potrebbero chiamarsi fuori dall’alleanza, compromettendo il progetto di un campo largo capace di includere moderati e progressisti. Lo spirito di Montepulciano, secondo Dagospia, si traduce quindi in “diffidenza, avvertimenti, ultimatum e minacce”, con la prospettiva di una resa dei conti finale sempre più vicina.

Elly Schlein

Il futuro del PD

Le tensioni interne al PD riflettono un momento delicato per il partito, che deve bilanciare la leadership di Elly Schlein con le istanze delle correnti storiche e dei riformisti. La gestione delle candidature, la definizione delle liste elettorali e la scelta della figura di riferimento per il governo nazionale sono al centro del dibattito, con il rischio concreto di divisioni che potrebbero influenzare i prossimi appuntamenti elettorali.

In questo contesto, la capacità della segretaria di dialogare con tutte le componenti del partito sarà determinante per evitare una spaccatura. Il “Correntone” e i riformisti rimangono vigili e pronti a far sentire la propria voce, mettendo in evidenza la necessità di decisioni condivise e di rispetto delle procedure interne.

Il futuro del Partito Democratico appare quindi incerto: da una parte la volontà di Schlein di consolidare la propria leadership, dall’altra la determinazione delle correnti storiche e dei riformisti di preservare l’equilibrio interno e di difendere il ruolo di mediazione tra le diverse anime del partito. Un confronto che, se non risolto rapidamente, potrebbe segnare un punto di svolta nella storia recente della principale forza progressista italiana.

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