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Italia, persone violentate durante sedute mediche: “Immobilizzate, poi lui faceva questo”. Orrore puro

Pubblicato: 04/12/2025 16:07

Un uomo di 53 anni, ex guardia giurata, è finito agli arresti domiciliari a Prato con accuse gravissime: esercizio abusivo della professione medica e violenza sessuale ai danni di più pazienti. Secondo gli investigatori, avrebbe eseguito trattamenti di idrocolonterapia senza alcuna abilitazione, approfittando della vulnerabilità delle donne che si rivolgevano a lui.

Indagine della Squadra Mobile: tre vittime già identificate

Il quadro emerso dalle indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, è definito dagli inquirenti “inquietante”. Gli investigatori ritengono che il 53enne abbia commesso atti sessuali non consensuali su almeno tre donne. L’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal G.I.P., è scaturita anche dalla dettagliata denuncia di una delle pazienti, che avrebbe descritto in modo preciso le condotte subite durante una seduta.

Gli episodi sarebbero avvenuti all’interno di uno studio che, secondo gli inquirenti, operava sotto una copertura medica solo apparente.

Il ruolo della moglie e lo studio “mascherato” da ambulatorio

Come riportato da alcune fonti locali, i trattamenti venivano pubblicizzati online come un metodo per “ripulire” l’intestino, pur essendo una procedura che comporta rischi concreti, tra cui perfino perforazioni del colon. Le sedute sarebbero state eseguite nello studio gestito dalla moglie dell’indagato, una dottoressa specializzata in endoscopia.

La Procura sta indagando anche su di lei: l’accusa è di aver indirizzato consapevolmente i pazienti verso il marito, favorendo di fatto l’attività abusiva. Un comportamento che, se confermato, configurerebbe una cooperazione attiva nel reato.

Igiene inesistente e attrezzature pericolose

Durante le perquisizioni successive all’esecuzione della misura cautelare, gli agenti hanno riscontrato gravissime carenze igienico-sanitarie. Nella stanza in cui avvenivano le sedute sono state trovate sonde già utilizzate appoggiate vicino a un bidone della spazzatura, senza alcuna sterilizzazione. Il materiale ora è al vaglio dell’Ufficio di Igiene e Sanità pubblica della ASL, che valuterà ulteriori violazioni.

L’appello della Procura: “Chi ha subito abusi si faccia avanti”

La Procura di Prato ha rivolto un appello pubblico affinché altre possibili vittime di abusi, violenze o comportamenti manipolatori si presentino agli investigatori. Gli inquirenti temono infatti che il numero delle donne coinvolte possa essere più elevato rispetto a quanto emerso inizialmente.

L’indagine è ancora in corso e punta a chiarire non solo l’estensione delle responsabilità dell’uomo, ma anche il ruolo della moglie nella gestione di uno studio che, secondo gli investigatori, avrebbe operato in totale violazione delle norme mediche e deontologiche.

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