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“L’hanno dimenticato acceso in ospedale”. Italia, morta in modo atroce: errore sconcertante

Pubblicato: 04/12/2025 16:31

Una donna di 81 anni è deceduta il 4 dicembre dopo un lungo ricovero al reparto di Rianimazione dell’ospedale “Fatebenefratelli” di Napoli. Il caso, già critico sul piano clinico per una grave patologia polmonare, è esploso dopo che i figli hanno denunciato alla Polizia di Stato presunti errori medici, puntando il dito contro ustioni di secondo e terzo grado comparse durante il ricovero. La Procura ha disposto il sequestro della salma e nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia, ritenuta determinante per chiarire se il decesso sia dovuto al quadro clinico o se l’incidente abbia contribuito in modo rilevante al peggioramento.

Le ustioni scoperte dai familiari: “Non ci avevano detto nulla”

Gli ustioni risalgono alla notte tra il 28 e il 29 novembre. I figli raccontano di aver sollevato la coperta per accarezzarle le gambe e di aver trovato ferite estese dal bacino in giù. «Aveva ustioni gravi, ma nessuno ci aveva avvisato» spiegano, sostenendo che le coperte fossero state strette per impedire loro di notare la situazione. Un dipendente avrebbe inizialmente accennato a un presunto “problema venoso”, ma poche ore dopo – affermano ancora i familiari – alcuni sanitari avrebbero ammesso l’errore: il riscaldatore per il letto sarebbe stato dimenticato acceso, provocando danni termici molto estesi. «Non sappiamo se le ustioni abbiano causato la morte, ma di certo l’hanno aggravata: il giorno dopo aveva febbre altissima».

Un mese tra ricoveri, trasferimenti ed esami: “Non ci hanno detto la verità”

Nelle accuse mosse dai figli c’è anche l’intero percorso clinico dell’anziana, iniziato a fine ottobre. Dopo un primo ricovero e dimissioni giudicate affrettate, la donna era stata riportata in ospedale più volte. «Ci dissero che non aveva nulla, poi pochi giorni dopo l’hanno ricoverata d’urgenza» spiegano. La situazione respiratoria era peggiorata rapidamente: prelievo di liquido pleurico, TAC definita “tranquillante” e successivo trasferimento al Policlinico Federico II, dove furono eseguiti biopsia, drenaggio, talcaggio e toracoscopia.

Secondo i familiari, proprio in questa fase sarebbe emersa una diagnosi oncologica grave, annotata nella relazione clinica ma mai comunicata. «Il 24 novembre ci dissero che pensavano di dimetterla in riabilitazione. Due giorni dopo è precipitata ed è stata intubata in Rianimazione».

L’appello della famiglia: “Vogliamo solo sapere perché è morta”

Dopo aver scoperto le ustioni e non avendo ricevuto spiegazioni esaustive, i figli hanno chiamato la Polizia, richiedendo l’intervento del commissariato di Posillipo. «Mamma è morta oggi. Chiediamo solo che si faccia chiarezza: vogliamo capire se le cure siano state adeguate e quale sia stata la causa reale del decesso».

Le autorità sanitarie e giudiziarie stanno acquisendo documenti e testimonianze. L’autopsia sarà il primo passo per delineare responsabilità e dinamica degli eventi che hanno preceduto la morte dell’anziana.

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