
Vladimir Putin è stato giudicato «moralmente responsabile» dell’avvelenamento di Dawn Sturgess, la 44enne britannica morta nel 2018 dopo essere entrata in contatto con il Novichok, l’agente nervino sviluppato in Russia. A sostenerlo è un’inchiesta indipendente condotta nel Regno Unito, che arriva a otto anni dall’attacco contro la ex spia russa Sergej Skripal e sua figlia Yulia, avvelenati a Salisbury ma sopravvissuti dopo un lungo ricovero.
Secondo il rapporto, Putin avrebbe ordinato personalmente l’operazione condotta dai servizi segreti militari russi, il Gru. Dawn Sturgess fu invece una vittima collaterale: raccolse una boccetta di profumo gettata nella spazzatura che conteneva, senza che lei lo sapesse, l’agente nervino usato per colpire i due Skripal.
Mosca ha sempre negato ogni coinvolgimento, ma le prove raccolte dagli investigatori britannici — come immagini di videosorveglianza, registri di viaggio e testimonianze incrociate — risultano schiaccianti. Due agenti del Gru, sotto le false identità di Alexander Petrov (Alexander Mishkin) e Ruslan Boshirov (Anatoliy Chepiga), furono ripresi mentre si aggiravano nei pressi dell’abitazione di Skripal, fingendosi turisti interessati alla cattedrale della città.

L’inchiesta punta il dito anche contro i servizi segreti britannici MI5, accusandoli di non aver garantito una protezione adeguata all’ex spia, nonostante fosse stato scambiato con altri detenuti e rappresentasse un potenziale obiettivo del Cremlino. L’unico modo per evitare il rischio, secondo il rapporto, sarebbe stato attribuirgli una nuova identità, scelta a cui però Skripal non avrebbe mai acconsentito.
In risposta alle conclusioni dell’indagine, il Foreign Office ha annunciato nuove sanzioni contro il Gru, identificando 11 persone coinvolte in attività ostili dirette da Mosca. Contestualmente, l’ambasciatore russo a Londra è stato convocato per fornire spiegazioni sulle operazioni segrete condotte sul territorio britannico.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha definito l’avvelenamento «un tragico promemoria del disprezzo del Cremlino per vite innocenti». «Il Regno Unito — ha dichiarato — continuerà a opporsi al brutale regime di Putin e a denunciare la sua macchina omicida per ciò che è. Le sanzioni di oggi rappresentano un nuovo passo nella difesa della sicurezza europea e nel sostegno all’Ucraina al tavolo dei negoziati».


