
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ribadito la linea dura di Mosca sul Donbass, chiarendo che la Russia intende riconquistare i territori contesi con qualsiasi mezzo. Le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni: la pressione militare sarà mantenuta fino a ottenere la resa completa delle forze ucraine.
Secondo Putin, la questione è semplice: le truppe ucraine devono abbandonare il Donbass e smettere di combattere, altrimenti sarà la Russia a “liberare” la regione con la forza. Non si prospetta alcuna mediazione o compromesso a breve termine.
Il presidente russo ha parlato in un’intervista al canale televisivo India Today, in vista dell’incontro internazionale con il primo ministro indiano Narendra Modi, sottolineando che trovare un consenso tra le parti in conflitto è tutt’altro che facile.

Putin ha citato anche gli sforzi diplomatici di ex leader americani, affermando che Donald Trump starebbe tentando sinceramente di favorire un accordo, sebbene la complessità della situazione resti elevata.
Intanto, la diplomazia americana ha preso posizione: l’inviato Usa Steve Witkoff e Jared Kushner, genero di Trump, si incontreranno in Florida con il negoziatore ucraino Rustem Umerov, per discutere possibili vie di dialogo senza la partecipazione diretta di Volodymyr Zelensky.
Il ruolo della diplomazia europea resta centrale. Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato a Pechino per incontrare Xi Jinping, con l’obiettivo di sollecitare la Cina a sostenere un possibile cessate il fuoco e contribuire a calmare le tensioni.
L’atteggiamento russo indica che la strategia di Mosca punta a consolidare il controllo sui territori contesi, senza cedere su alcun punto. Ogni negoziato, secondo Putin, è subordinato a una resa totale delle forze ucraine.
Gli osservatori internazionali sottolineano che la situazione rimane estremamente tesa e che la possibilità di una soluzione diplomatica dipenderà in gran parte dall’intervento di mediatori esterni e dalle pressioni internazionali.
In questo contesto, la comunità globale osserva con attenzione, consapevole che il futuro del Donbass potrebbe determinare l’equilibrio della sicurezza europea e l’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina.


