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Tatiana trovata morta, chi è Dragos Gheormescu: tutto sull’ultimo ad averla vista viva

Pubblicato: 04/12/2025 20:58

Una giornata convulsa ha segnato l’evoluzione delle indagini sulla morte di Tatiana Tramacere, la 27enne di Nardò scomparsa il 24 novembre e ritrovata senza vita nelle campagne tra Nardò e Galatone. I carabinieri hanno stretto il cerchio attorno a Dragos-Ioan Gheormescu, 30 anni, operaio di origine romena e ultima persona ad aver visto la giovane. L’uomo è ora in stato di fermo e viene interrogato nella sede provinciale dell’Arma a Lecce.

L’identikit di Dragos-Ioan Gheormescu

Secondo gli investigatori, Gheormescu vive e lavora nella zona da diversi anni. È descritto come un ragazzo riservato, con un impiego saltuario come operaio e alcuni lavori svolti in locali del posto. Chi lo conosce lo definisce “tranquillo, talvolta schivo”, ma nessuno in questi anni aveva segnalato comportamenti aggressivi o allarmanti. I rapporti con Tatiana, secondo fonti investigative, si sarebbero intensificati nell’ultimo periodo: i due si frequentavano da tempo e il 24 novembre avevano trascorso insieme il pomeriggio.
È stato proprio lui, nei giorni successivi alla scomparsa, a dichiarare che ci sarebbe stato “solo un piccolo screzio” prima che la ragazza si allontanasse, intorno alle 19.30, dal parco Raho, luogo considerato il punto zero della ricostruzione. “Ci siamo salutati dandoci appuntamento al giorno dopo”, avrebbe riferito agli inquirenti.

La ricostruzione delle ultime ore

Le telecamere del centro storico, del quartiere residenziale e delle vie limitrofe sono state esaminate una per una. I carabinieri hanno tracciato una circonferenza di cinquecento metri attorno al parco Raho, l’ultima zona in cui Tatiana è stata vista viva. Da quel momento nessun segnale dal telefono, nessun movimento, nessun contatto con gli amici.
Particolare rilevante, la giovane aveva acquistato un biglietto ferroviario per Brescia, dove avrebbe voluto rivedere un ex fidanzato. Non è chiaro se intendesse davvero partire, ma non risultano utilizzi del ticket. Tatiana avrebbe dovuto trascorrere la notte da un’amica, Anita, come spiegato dalla madre. Non è mai arrivata.

Le perquisizioni e il ritrovamento del corpo

La svolta è arrivata con il sopralluogo dei RIS nell’abitazione di Gheormescu: gli investigatori cercavano indizi compatibili con un contatto violento, tracce biologiche, indumenti, dispositivi elettronici. Poche ore dopo, la tragica conferma: il corpo della ragazza è stato individuato in Contrada Fumo Nero, tra vegetazione fitta e terreni difficili da raggiungere.
All’esterno della casa dell’uomo si è radunata una folla crescente. Il fratello di Tatiana, Vladimir, arrivato in lacrime, ha detto solo: «Qualcosa sa».

Gli interrogativi aperti

La posizione di Gheormescu resta gravissima. L’iscrizione nel registro degli indagati con l’ipotesi di istigazione al suicidio è solo un punto di partenza: gli inquirenti non escludono scenari più complessi. Il suo racconto presenta lacune e orari discordanti e gli esami tecnici potrebbero rivelarsi decisivi.
Tatiana era descritta da amici e familiari come una ragazza “socievole, premurosa, attenta a dare notizie”. Impossibile, per loro, immaginare un allontanamento volontario. Ora tutti chiedono una sola cosa: verità, e al più presto.

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