
Nazif Muslija è stato ritrovato vivo nel maceratese, in una zona impervia di Matelica, dopo oltre trenta ore di ricerche senza sosta. L’uomo era irreperibile dalla notte in cui la moglie, Sadjide Muslija, è stata ritrovata senza vita nella loro casa di Pianello Vallesina, nel comune di Monte Roberto, nell’Anconetano.
Secondo le prime informazioni, Muslija sarebbe stato rinvenuto gravemente ferito, riverso al suolo. Gli investigatori ipotizzano che abbia tentato di impiccarsi: un cacciatore di passaggio lo avrebbe notato, avrebbe tagliato la corda legata a un albero e chiamato immediatamente i soccorsi. È stato rianimato dal personale del 118 e trasferito all’ospedale di Camerino, dove ora è piantonato dai carabinieri.
Accanto al luogo del ritrovamento è stata individuata la sua auto, una Smart bianca, abbandonata. Su di lui pende l’accusa di omicidio volontario aggravato, e la Procura di Ancona aveva già emesso un mandato di fermo internazionale, estendendo le ricerche fino alla Macedonia, suo Paese d’origine.

La vittima avrebbe compiuto 50 anni il prossimo 12 dicembre. È stata trovata sul letto, con numerose ferite al volto e al torace, provocate – secondo gli inquirenti – da un oggetto contundente. Gli investigatori hanno sequestrato un tubo di ferro da impalcatura, sporco di sangue, che potrebbe essere l’arma del delitto.
La donna aveva denunciato il marito ad aprile per maltrattamenti e lesioni. L’uomo era stato arrestato e aveva patteggiato una pena di un anno e dieci mesi, con l’obbligo di seguire un percorso presso un Centro per uomini maltrattanti. Ma la moglie, in seguito, lo aveva perdonato e aveva permesso che tornasse a vivere con lei, ritirando la querela.
Gli investigatori della sezione scientifica dei carabinieri sono tornati nella casa della coppia per ulteriori accertamenti, alla ricerca di tracce microscopiche utili a definire la dinamica dell’omicidio. Sono stati acquisiti anche filmati di videosorveglianza per ricostruire i movimenti dell’uomo dopo la fuga. L’autopsia sul corpo della donna non è stata ancora fissata.

Nel frattempo è polemica sul percorso che avrebbe dovuto affrontare l’uomo in un Centro per uomini autori di violenza (Cuav) della durata di un anno. Un percorso legato al suo patteggiamento a un anno e dieci mesi di reclusione per le aggressioni e i maltrattamenti alla moglie. Musljia aveva un anno di tempo per svolgere il percorso da quando la sentenza era passata in giudicato a settembre 2025: avrebbe dovuto fare incontri ogni due settimane per una durata totale di 60 ore.
L’avvocato Antonio Gagliardi, che lo ha assistito nel processo per maltrattamenti e lesioni, ha tuttavia affermato che “non c’era posto nell’associazione indicata dal percorso”. A intervenire è stata la stessa procuratrice capo della Repubblica ad Ancona, Monica Garulli, che ha parlato di “una storia che lascia l’amaro in bocca”. “Non si possono trattare tutti i casi di violenza nello stesso modo. Credo che questo caso avrebbe meritato una corsia preferenziale, che nel caso in specie non c’è stata – ha affermato Garulli -. Penso che nel momento in cui si individua una struttura deputata al percorso di recupero, per evitare il pericolo di recidiva bisogna comprendere qual è il pericolo di recidiva e differenziare i percorsi a seconda della gravità dei fatti”.
Anche il Centro antiviolenza di Ancona, per voce della presidente dell’associazione che lo gestisce, Roberta Montenovo, chiede misure più adeguate. “Si dovrebbe fare una valutazione del rischio in previsione di un possibile comportamento di escalation in senso negativo – ha sottolineato Montenovo -. Anche in attesa di qualsiasi tipo di percorso dovrebbero essere previste delle misure”.
Anche il Centro antiviolenza di Ancona, per voce della presidente dell’associazione che lo gestisce, Roberta Montenovo, chiede misure più adeguate. “Si dovrebbe fare una valutazione del rischio in previsione di un possibile comportamento di escalation in senso negativo. – ha sottolineato Montenovo – Anche in attesa di qualsiasi tipo di percorso dovrebbero essere previste delle misure”.


