
L’architetto Frank Owen Gehry, nato Frank Owen Goldberg a Toronto il 28 febbraio 1929, è morto oggi all’età di 96 anni. Considerato uno dei maggiori esponenti del decostruttivismo, Gehry lascia un segno indelebile nell’architettura contemporanea internazionale.
Gehry si trasferì negli Stati Uniti con la famiglia nel 1947 e nel 1954 si laureò in architettura alla University of Southern California, cambiando nello stesso anno il cognome da Goldberg a Gehry per sfuggire alle discriminazioni antiebraiche. Frequentò poi corsi di specializzazione alla Harvard Graduate School of Design.
Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta lavorò negli studi Welton Becket & Associates e Victor Gruen Associates a Los Angeles, per poi trasferirsi a Parigi dove studiò Le Corbusier e l’architettura romanica francese. Tornato negli Stati Uniti, aprì nel 1962 lo studio professionale Frank O. Gehry and Associates a Santa Monica.

Negli anni Settanta e Ottanta, Gehry iniziò a distinguersi come docente e visiting critic in prestigiose università come la University of Southern California, la Cooper Union, la Yale University e la Harvard Graduate School of Design. Nel 1980 partecipò alla Biennale di Venezia con l’installazione “Strada Novissima”, diventata simbolo dell’architettura postmoderna.
Il suo approccio progettuale si caratterizza per l’uso di forme scultoree, materiali di recupero e la fusione tra architettura, scultura e arti visive. Questo metodo emerge chiaramente nella sua casa di Santa Monica, dove ristrutturò un edificio esistente incorporando materiali poveri e industriali, creando spazi policromatici e dinamici.
Tra le sue opere principali, la Loyola Law School di Los Angeles, costruita tra 1981 e 1984, mostra l’uso innovativo dello spazio, l’alternanza di stili romanici semplificati e riferimenti alle antiche acropoli, e l’impiego di materiali diversi come legno, metallo e cemento.

Il progetto che lo consacrò a livello internazionale è il Guggenheim Museum di Bilbao (1991-1997). Con la sua struttura in titanio e le forme fluide e organiche, l’edificio è diventato un punto di riferimento mondiale e una leva di sviluppo turistico e culturale per la città basca.
Altra opera iconica è il Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, inaugurato nel 2003. La struttura, progettata per la Los Angeles Philharmonic Orchestra, rompe la griglia urbana tradizionale con ingressi e spazi disposti sui quattro angoli, mostrando la poetica di Gehry, che concepisce ogni componente come autonomo ma parte di un insieme armonico.
Oltre agli edifici, la vita e il lavoro di Gehry sono stati raccontati nel documentario “Frank Gehry – Creatore di sogni” di Sydney Pollack, che evidenzia il suo approccio innovativo e l’influenza della scultura e della psicoanalisi nella progettazione architettonica. La sua eredità rimane un riferimento imprescindibile per l’architettura contemporanea mondiale.


