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Caso Orlandi, nuova pista investigativa: perquisita la casa dello zio. La procura: “Non è l’unica ipotesi”

Pubblicato: 05/12/2025 13:31

Nuovi elementi emergono dall’inchiesta della Procura di Roma sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983. Secondo quanto riportato da La Repubblica, nell’aprile 2024 gli investigatori coordinati dal pm Stefano Luciani hanno eseguito una perquisizione nella villetta di Mario Meneguzzi, lo zio della ragazza, deceduto da anni, situata a Torano, in provincia di Rieti.

La presenza del nome di Meneguzzi in un decreto di perquisizione rappresenta un passaggio significativo: il documento indica la sua possibile implicazione nella vicenda come ipotesi investigativa, pur precisando che non si tratta dell’unica pista attualmente seguita. Un chiarimento che certifica l’esistenza di linee d’indagine parallele, sviluppate per ricostruire la verità sulla sparizione più enigmatica della storia recente italiana.

Chi era Mario Meneguzzi e perché il suo nome torna nelle carte

Lo zio di Emanuela fu una figura centrale nella fase della trattativa con i presunti rapitori. Negli anni successivi alla scomparsa, infatti, a casa di Ercole Orlandi, padre della ragazza ed ex dipendente della Prefettura della Casa Pontificia, arrivarono telefonate anonime con richieste e messaggi criptici. A interfacciarsi con questi interlocutori, spesso, fu proprio Meneguzzi.

È importante ricordare che i presunti rapitori non fornirono mai prove concrete della disponibilità di Emanuela, rendendo la natura di quelle comunicazioni ancora oggi oggetto di analisi e dubbi.

I precedenti: il nome dello zio era già noto

Il nome dello zio era già emerso due anni e mezzo fa, quando un carteggio vaticano rivelò episodi qualificati come “molestie” nei confronti di Natalina Orlandi, sorella di Emanuela. Un tema su cui la stessa Natalina, in conferenza stampa, aveva poi ridimensionato, parlando piuttosto di avances.

Un’inchiesta ancora aperta e disseminata di piste

La perquisizione nella casa di Torano, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma, rappresenta un ulteriore tassello nelle indagini che ormai da decenni si muovono tra depistaggi, testimonianze, possibili scenari criminali e piste internazionali.

La Procura ribadisce che l’ipotesi su Meneguzzi non è l’unica, e che restano aperte altre direzioni investigative già note o in fase di approfondimento. Quali siano le risultanze della perquisizione e se esse abbiano prodotto elementi utili non è stato ancora reso noto.

A oltre quarant’anni dalla scomparsa, il caso Orlandi continua dunque a evolversi, dimostrando quanto il mosaico sia ancora lontano dall’essere completato.

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Ultimo Aggiornamento: 05/12/2025 15:20

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