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Laura Pausini diffidata, il big italiano ancora furente: “Ecco cosa mi ha fatto”

Pubblicato: 05/12/2025 12:58

Un’atmosfera rigorosamente old school, senza telefoni né riprese, ha accolto a Milano la presentazione speciale con cui Gianluca Grignani ha celebrato i trent’anni di Destinazione Paradiso. Una scelta voluta, come ha spiegato lui stesso, per ricreare «lo spirito del 1995» e restituire al pubblico quell’intimità d’altri tempi. Il cantautore ha ripercorso la sua storia artistica, alternando aneddoti personali, reinterpretazioni dei suoi successi e qualche affondo su questioni recenti.

La diffida a Laura Pausini: “È un’amica, ma in quel momento non lo è stata”

I riflettori si sono subito posati sulla controversia più discussa: la diffida inviata a Laura Pausini per la sua versione de La mia storia tra le dita. Grignani non ha voluto entrare nei dettagli: «La diffida non la racconto, non voglio continuare il discorso». Ma ha chiarito il motivo del dissenso: «Laura non mi ha fatto sentire il brano. Ha cambiato testo e significato, passando dalla prima alla terza persona. È un’amica, ma in quel momento non lo è stata». Un richiamo diretto alla necessità, per lui, di rispettare l’essenza originaria delle sue canzoni. «Se abbiamo risolto velocemente la cosa, evidentemente non ero così lontano dalla verità», ha aggiunto, lasciando intendere che la questione si sia chiusa senza ulteriori strascichi.

“Matteo Bocelli ha una personalità enorme”

Tutt’altro registro per il rapporto con Matteo Bocelli, che ha chiesto a Grignani il permesso di reinterpretare il brano prima della pubblicazione. «Mi ha chiamato per farmi sentire quello che voleva fare» ha raccontato il cantautore, sottolineando come questo gesto riveli rispetto e maturità. «Non è un caso che il padre lo lasci cantare: ha una personalità enorme».

Sanremo, addio: “Non regalo più un mio pezzo”

Su eventuali brani inviati a Sanremo 2025, la risposta è stata netta: «No. Perché avrei dovuto?». Il riferimento è al 2023, quando portò Quando mi manca il fiato: «Non sono stato neanche premiato della critica. Non gli regalo più un mio brano». Oggi, afferma, punta su strategie diverse: «Uso l’astuzia, non l’istinto».

La nuova edizione di Destinazione Paradiso e il futuro

Il 5 dicembre arriva la nuova edizione dell’album simbolo del 1995, con copertina rivista, inediti e materiale d’archivio. «All’epoca l’etichetta voleva fare più soldi possibile su di me. Ora ho riportato tutto a ciò che ero veramente», ha spiegato. Tra i contenuti speciali anche Libera le ali, versione precedente di Falco a metà, e un poster che lui definisce ironicamente “emblematico”.

Grignani ha annunciato il nuovo progetto discografico: Verde Smeraldo – Residui di Rock’n’Roll, primo capitolo di una trilogia concept in uscita entro aprile, dal tono «molto blues, popolare ma non commerciale». Già fissati due live: Milano (25 maggio) e Roma (27 maggio).

“Non è una canzone sul suicidio”

A trent’anni di distanza, il cantautore torna anche sul significato di Destinazione Paradiso: «Non l’ho scritta perché volevo suicidarmi». E ricorda come, a 23 anni, certe etichette lo avessero ferito: «Mi davano del maledetto, quei giornalisti sarebbero stati da internare». Oggi rivendica il suo percorso, convinto che «sarei stato Grignani lo stesso», indipendentemente dall’hype.

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