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“Oltre mille casi in poche ore”. Emergenza virus, l’allarme dei medici

Pubblicato: 05/12/2025 22:25

Cuba ha registrato 1.023 nuovi casi di dengue e chikungunya in un solo giorno, un dato che conferma la gravità dell’ondata epidemica che sta attraversando l’isola. L’allarme sanitario cresce mentre il Paese fatica a contenere la diffusione delle arbovirosi.

Secondo quanto comunicato dal Ministero della Salute cubano (Minsap) attraverso la televisione di Stato, 627 casi riguardano il virus chikungunya, che ha superato quota 40mila contagi complessivi dall’inizio del focolaio. Un ritmo di crescita che mantiene alta la pressione sulle autorità sanitarie.

Per quanto riguarda la dengue, le analisi positive sono state 396 nelle ultime 24 ore, anche se il Minsap non ha fornito un dato cumulativo preciso. L’assenza di statistiche aggiornate alimenta le preoccupazioni sulla reale portata dell’epidemia.

La direttrice della Salute ambientale del ministero, Susana Suárez, ha riferito che 64 pazienti si trovano in condizioni gravi e 12 in stato critico. Tra questi ultimi, preoccupa in particolare la presenza di 11 bambini sotto l’anno di età, un dato che mette in luce la vulnerabilità delle fasce più giovani.

I decessi confermati sono finora 33, di cui 21 minorenni. Il bilancio, già drammatico, potrebbe però essere sottostimato secondo quanto indicato dalle stesse autorità sanitarie.

La diffusione del contagio è stata favorita dall’impatto della crisi economica, che ha rallentato le attività di prevenzione e controllo. La carenza di carburante, ad esempio, ostacola i programmi di fumigazione, fondamentali per ridurre la presenza della zanzara Aedes aegypti, vettore delle due malattie.

Anche la diagnostica risulta compromessa, con laboratori sovraccarichi e difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali necessari. Questa situazione ha contribuito al “sotto-registro” dei casi, ammesso apertamente dal Minsap e denunciato da attivisti e media indipendenti.

La mancanza di trasparenza informativa è un ulteriore elemento di tensione, con cittadini e osservatori esterni che lamentano comunicazioni incomplete o tardive riguardo alla reale evoluzione dell’emergenza epidemiologica.

A peggiorare lo scenario è infine l’indebolimento strutturale del sistema sanitario pubblico cubano, che tra il 2021 e il 2024 ha perso quasi un terzo dei medici e il 17% del personale infermieristico. Una riduzione drastica che rende più difficoltosa qualsiasi risposta coordinata all’epidemia in corso.

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