
Un allenamento di routine, identico a quelli svolti per oltre trent’anni, è diventato l’ultimo gesto di Ronald José Salvador Montenegro, 55 anni, morto dopo un incidente drammatico durante un esercizio di panca piana. Un attimo, un movimento sfuggito al controllo, e il bilanciere gli è scivolato dalle mani cadendo con violenza sul torace. L’uomo ha fatto in tempo a rialzarsi e barcollare, prima di crollare al suolo in arresto cardiaco.
La tragedia nella palestra di Olinda
L’incidente è avvenuto in una palestra molto frequentata di Olinda, nello Stato brasiliano del Pernambuco. Erano circa le 19, momento di massimo afflusso, quando Montenegro si è sdraiato sulla panca piana per eseguire uno degli esercizi più classici del bodybuilding. Il carico era medio-alto: circa 30 kg per lato, per un totale di oltre 70 chili considerando l’asta.
Le immagini delle telecamere interne mostrano il culturista impugnare il bilanciere e sollevarlo per iniziare la prima ripetizione. Ma subito dopo lo stacco, l’asta gli scivola da entrambe le mani, precipitando per pochi centimetri e colpendolo con estrema violenza al centro del petto. Un impatto breve ma fatale.

Montenegro riesce a sedersi, fa due passi, poi si accascia mentre altri clienti corrono verso di lui chiamando i soccorsi. La palestra ha dichiarato che il personale ha prestato assistenza immediata nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Trasportato al pronto soccorso di Olinda, è arrivato già in arresto cardiaco e i tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili.
Un atleta esperto, nessun precedente incidente
I familiari hanno raccontato che il 55enne era un culturista esperto, con oltre tre decenni di allenamento alle spalle. Era un cliente abituale della struttura e non aveva mai avuto incidenti durante la pratica sportiva. La Polizia Civile del Pernambuco ha classificato il caso come morte accidentale, escludendo responsabilità esterne.
Il dettaglio decisivo: la “falsa presa”
Dalle immagini emerge un elemento cruciale: Montenegro impugnava il bilanciere con la cosiddetta “falsa presa” o suicide grip. In questa tecnica, il pollice non avvolge l’asta in opposizione alle altre dita, ma rimane sullo stesso lato della mano. Una presa utilizzata da atleti avanzati per mantenere i polsi più stabili sotto carichi elevati, ma considerata estremamente rischiosa proprio perché il bilanciere può scivolare all’improvviso.
È probabilmente quello che è accaduto al 55enne: un gesto che compiva da anni, un’imperfezione improvvisa, e il bilanciere gli è piombato sul torace senza lasciargli scampo.
La comunità della palestra di Olinda è sconvolta e si stringe attorno alla famiglia dell’uomo, ricordato come un atleta disciplinato e appassionato. Una tragedia che riaccende anche il dibattito sulla sicurezza in sala pesi e sulle tecniche di presa ad alto rischio.


