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Tumore al colon, come far crollare il rischio: “Fatelo ogni mattina”

Pubblicato: 05/12/2025 23:09

Uno studio statunitense condotto dal Mass General Brigham su un vastissimo campione di oltre 150.000 persone seguite per diversi decenni ha evidenziato un possibile legame tra il consumo regolare di yogurt e la riduzione del rischio di una forma particolarmente aggressiva di cancro del colon-retto.

La ricerca ha analizzato i dati di 121.000 donne del Nurses’ Health Study e 51.000 uomini dell’Health Professionals Follow-up Study, concentrandosi sull’incidenza dei tumori del colon in relazione alle abitudini alimentari, in particolare all’assunzione di yogurt.

Secondo i risultati, consumare almeno due porzioni di yogurt a settimana è associato a una riduzione di circa il 20% del rischio di sviluppare il tumore del colon prossimale positivo al batterio Bifidobacterium, una variante considerata più difficile da diagnosticare precocemente.

Tra i 3.079 partecipanti che hanno sviluppato un cancro colorettale, circa il 31% presentava un tumore Bifidobacterium-positivo, mentre il resto dei casi risultava privo del microrganismo. La protezione legata allo yogurt è stata riscontrata solo nei pazienti portatori di questo tipo specifico di tumore.

Nessuna riduzione significativa è stata invece osservata nel rischio generale di cancro del colon-retto, suggerendo che il beneficio sia selettivo e strettamente collegato all’interazione tra yogurt e microbioma nei tumori che presentano la presenza del batterio.

Secondo gli studiosi, l’effetto protettivo potrebbe derivare dalla capacità dello yogurt di modulare positivamente il microbiota intestinale, favorendo l’aumento dei bifidobatteri, che contribuiscono a contrastare processi infiammatori e squilibri favorenti la cancerogenesi.

Il colon prossimale, sede dei tumori analizzati, è noto per ospitare una microflora diversa rispetto al colon distale e per presentare neoplasie che spesso vengono individuate più tardi e hanno una prognosi peggiore, rendendo questi risultati particolarmente rilevanti.

Lo studio aggiunge nuove prove al crescente corpo di ricerche che mette in relazione alimentazione, microbioma e rischio oncologico, evidenziando come specifici cibi fermentati possano influenzare i processi biologici che regolano la salute intestinale.

Gli autori, tuttavia, ribadiscono che sono necessari ulteriori approfondimenti per chiarire il meccanismo preciso coinvolto e per comprendere se anche altri alimenti fermentati possano contribuire a un effetto simile nella prevenzione mirata dei tumori del colon prossimale.

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