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Uccidono la figlioletta di due mesi: movente agghiacciante. Padre arrestato, la mamma in fuga

Pubblicato: 05/12/2025 11:29

In molte parti del mondo persistono ancora pressioni sociali e culturali che possono influenzare profondamente le dinamiche familiari, soprattutto quando si tratta delle aspettative legate alla nascita dei figli. In contesti dove il valore attribuito al genere maschile rimane dominante, tali pressioni possono degenerare in comportamenti estremi e tragici, mettendo in luce quanto radicate siano alcune convinzioni e quanto dolorose possano essere le loro conseguenze. Le autorità locali, intervenute dopo l’ultimo episodio emerso, hanno ribadito l’urgenza di affrontare questi fenomeni e di intensificare programmi di sensibilizzazione e tutela dei minori.

La vicenda ricostruita dagli investigatori ha scosso profondamente la comunità, portando sotto i riflettori una realtà complessa, dove dinamiche familiari distorte si intrecciano a sistemi culturali difficili da scardinare. Quanto accaduto nelle scorse ore sta generando un forte dibattito, sollevando domande sulla protezione delle bambine e sulla necessità di risorse di supporto più capillari nelle zone rurali.

La ricostruzione degli investigatori e l’arresto del padre

Secondo quanto riferito dalla polizia, il caso è avvenuto nel distretto di Mianwali, nel Punjab, in Pakistan, dove una coppia avrebbe ucciso la figlia di due mesi, Palwasha, perché insoddisfatta della nascita di un’altra bambina. Gli investigatori sostengono che la neonata sia stata annegata in una cisterna d’acqua domestica, un gesto che sarebbe stato motivato dal malcontento dei genitori per il genere della piccola.

La polizia precisa che entrambi i genitori avrebbero manifestato frustrazione per la nascita di una figlia femmina, contesto che avrebbe portato a una decisione estrema. Le autorità hanno arrestato il padre, Shahzad, mentre la madre è fuggitasubito dopo l’accaduto ed è attualmente ricercata.

Durante l’interrogatorio, Shahzad avrebbe confessato la dinamica dell’episodio, dichiarando agli agenti che la coppia sperava in un figlio maschio e “non voleva un’altra bambina”. Le indagini, ora in corso, si concentrano sulla ricostruzione dettagliata dei fatti e sul rintraccio della madre, considerata parte attiva nel presunto omicidio.

L’indagine e il contesto sociale in cui maturano simili tragedie

Lo Stato ha avviato un procedimento per omicidio, mentre la polizia continua a esaminare eventuali responsabilità aggiuntive e il contesto familiare nel quale la tragedia è maturata. Il caso ha aperto una nuova discussione pubblica sul peso delle discriminazioni di genere ancora diffuse in alcune regioni del Pakistan, dove le bambine possono essere percepite come un onere economico o sociale.

Gli inquirenti, insieme alle istituzioni locali, hanno ribadito la necessità di interventi strutturati per proteggere i minori e per promuovere un cambiamento culturale che possa prevenire episodi tanto drammatici.

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Ultimo Aggiornamento: 05/12/2025 11:30

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