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Rose Villain replica alle critiche sul corpo: “Se non fossi nuda…”. Lo sfogo contro odio e sessualizzazione

Pubblicato: 08/12/2025 22:03

Rose Villain torna al centro del dibattito pubblico, questa volta non per una performance o per un nuovo singolo, ma per un tema che accompagna spesso la carriera delle artiste: il rapporto con il proprio corpo e la violenza verbale che ne consegue. La cantante, tra le più riconoscibili della scena pop contemporanea, ha deciso di parlare apertamente degli attacchi ricevuti quotidianamente sui social, rispondendo con lucidità e fermezza.

Il corpo come linguaggio artistico

Per Rose Villain, il corpo non è uno strumento di provocazione né un espediente strategico per attirare l’attenzione. È un’estensione naturale della sua identità creativa. «Non ci vedo una rivendicazione, ma una forma artistica», ha spiegato al Corriere della Sera, ribadendo una posizione simile a quella già espressa da Elodie: il corpo femminile può essere un mezzo espressivo, libero da moralismi e sovrastrutture. Nell’estetica dell’artista, sensualità e immaginario visivo sono parte integrante del progetto musicale. Un linguaggio che però, sui social, viene spesso distorto, ridotto o giudicato con superficialità.

L’ondata d’odio sui social e lo sfogo

È proprio sui social che Rose Villain racconta di essere colpita da un flusso continuo di commenti sessualizzanti, svalutanti o apertamente offensivi. «Non c’è giorno in cui non riceva messaggi del tipo: “Se non fossi una bella ragazza…”, “Se non fossi nuda”, “Se non avessi il seno grosso”», ha denunciato.
Per lei, il vero problema è la normalizzazione dell’odio: «È stato permesso al bullismo di essere accettato silenziosamente». Una dinamica che aveva già vissuto durante il Festival di Sanremo 2025, quando aveva rivendicato la propria libertà artistica: «Sul palco mi piace sentirmi donna… posso fare quello che mi pare e dire quello che penso».

La vita fuori dal palco: tra intimità e normalità

Dietro l’immagine forte e scenica che porta in televisione e nei videoclip, Rose racconta una quotidianità più semplice e protetta. «Sono tanto pigiamosa… anche se a volte mi piace sentirmi donna e sorprendermi», confessa. E aggiunge: anche quando indossa intimo più audace, «non mi vedo mai volgare».
Una dichiarazione che ribalta la narrazione stereotipata che spesso la riguarda: la sensualità, per Rose Villain, non è un personaggio costruito, ma un modo naturale di esprimersi. E il fatto che venga strumentalizzata o giudicata pesa, eccome.

Tra musica, identità e libertà di essere

Lo sfogo dell’artista riaccende una riflessione più ampia sul trattamento riservato alle donne dello spettacolo, ancora costrette a difendere il proprio corpo come se fosse un argomento di dominio pubblico. Rose Villain, con la sua presa di posizione, non chiede consenso: rivendica rispetto.
In un’industria che ancora fatica a separare talento e apparenza, la cantante sceglie di non cedere ai condizionamenti e di continuare a mostrarsi per ciò che è: una professionista consapevole, una donna libera e un’artista che non lascia agli altri il potere di definire il suo valore.

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