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San Raffaele, si dimette l’amministratore Francesco Galli dopo il caos nei reparti: tre unità in emergenza

Pubblicato: 08/12/2025 21:48

L’ospedale San Raffaele di Milano è al centro di una crisi senza precedenti. L’amministratore unico Francesco Galli si è dimesso l’8 dicembre, poche ore dopo che il Cda del Gruppo San Donato — convocato con procedura d’urgenza — aveva avviato la procedura di revoca nei suoi confronti. A scatenare la bufera sono stati i gravi errori commessi da infermieri esterni nei reparti di cure intensive, personale assunto tramite una cooperativa scelta proprio sotto la gestione Galli.

Errori al primo giorno e reparti in emergenza

La notte tra il 6 e il 7 dicembre è stata quella in cui il problema è esploso. Tre reparti sono finiti in emergenza a causa di errori commessi da infermieri al primo giorno di servizio, episodi talmente gravi da spingere i medici a lanciare immediatamente l’allarme alla direzione.

Secondo le prime ricostruzioni interne, gli operatori sanitari non solo erano appena entrati in servizio, ma non avrebbero ricevuto una formazione adeguata per lavorare in unità così delicate. La decisione di affidare il servizio infermieristico a una cooperativa esterna è stata indicata dai sanitari come il punto d’origine del caos.

La riunione d’urgenza e la decisione del Cda

Il Gruppo San Donato, che controlla l’ospedale, ha convocato un Cda straordinario per affrontare la situazione. Nel comunicato diffuso dopo il vertice, il CdA ha annunciato:

  • l’avvio della revoca dell’incarico a Francesco Galli;
  • le dimissioni immediate del manager, presentate dopo essere stato informato della procedura;
  • la nomina dell’ingegner Marco Centenari come nuovo amministratore unico del San Raffaele.

Centenari, già amministratore delegato del Gruppo San Donato, ha assicurato «assoluta trasparenza» e la priorità assoluta sulla salute e sicurezza dei pazienti, ribadendo l’impegno a verificare ogni passaggio della vicenda.

Una crisi che apre interrogativi sulla gestione esternalizzata

L’intera vicenda ha riacceso il dibattito sulla esternalizzazione del personale sanitario in strutture ad alta complessità come il San Raffaele. La scelta di affidarsi a una cooperativa — motivata secondo alcune fonti da esigenze di copertura turni e riduzione dei costi — si è tradotta in un rischio elevatissimo per reparti che richiedono competenze specialistiche consolidate.

Molti medici hanno denunciato la situazione definendola «pericolosa» e «insostenibile», sottolineando che errori simili avrebbero potuto mettere a rischio la vita dei pazienti.

La sostituzione ai vertici è solo il primo passo: ora si attendono verifiche interne e chiarimenti su come sia stato possibile immettere personale inesperto in reparti critici, e su quali controlli siano mancati nella filiera decisionale.

La crisi del San Raffaele — uno degli ospedali più noti in Italia ed Europa — rischia così di aprire una riflessione più ampia sulla gestione delle risorse nel sistema sanitario.

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Ultimo Aggiornamento: 08/12/2025 21:52

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