
L’avvelenamento da sigaretta elettronica, noto con l’acronimo EVALI (E-cigarette- or vaping-use-associated lung injury), rappresenta una grave patologia polmonare che si manifesta in persone che utilizzano sigarette elettroniche o prodotti per lo svapo. Questa condizione infiammatoria acuta o subacuta è diventata un serio problema di salute pubblica in seguito alla crescente diffusione di questi dispositivi.
Un esempio recente e molto discusso dei potenziali danni che possono derivare dall’uso delle e-cig è il caso dell’attore Fraser Olender, che è stato ricoverato a causa di un forte dolore toracico e difficoltà respiratorie. La sua diagnosi ha incluso un vasospasmo coronarico che ha causato un infarto, sottolineando come gli effetti nocivi di questi prodotti possano estendersi ben oltre l’apparato respiratorio, coinvolgendo anche il sistema cardiovascolare. Le autorità sanitarie, tra cui i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), hanno chiarito che nessun prodotto del tabacco, incluse le sigarette elettroniche, può essere considerato sicuro, poiché gli aerosol rilasciati contengono nicotina, particelle fini e sostanze chimiche potenzialmente tossiche che sono dannose sia per i polmoni sia, in determinate circostanze, per il cuore.
Cos’è l’avvelenamento da sigaretta elettronica (EVALI)
L’EVALI è definito come una lesione polmonare che si verifica in associazione all’uso di prodotti per lo svapo. Dal punto di vista clinico, si tratta di un quadro infiammatorio la cui gravità può variare notevolmente, manifestandosi da sintomi respiratori lievi fino a quadri di insufficienza respiratoria grave, i quali richiedono spesso l’ospedalizzazione del paziente. Questa patologia è stata ufficialmente riconosciuta e identificata nel 2019, in risposta all’aumento dei casi registrati parallelamente alla popolarità delle sigarette elettroniche e dei liquidi da svapo. Nonostante l’identificazione, le cause precise e la patogenesi non sono ancora completamente chiarite. È stato riscontrato che una parte significativa dei casi è stata correlata alla presenza di acetato di vitamina E all’interno di liquidi contenenti THC, in particolare quelli acquistati attraverso il mercato nero. Tuttavia, è fondamentale notare che l’EVALI è stata diagnosticata anche in individui che utilizzavano esclusivamente prodotti a base di nicotina. I principali fattori di rischio riconosciuti includono una età giovane (sotto i 35 anni), l’uso di liquidi contenenti THC, e l’acquisto di prodotti da fonti non autorizzate o non controllate.
I sintomi e le insidie della diagnosi
Il quadro sintomatico dell’EVALI è vario e può coinvolgere diversi sistemi. I sintomi più comuni e riconoscibili sono di natura respiratoria e includono una tosse persistente, dolore toracico e una sensazione di mancanza di respiro. A questi si possono aggiungere sintomi sistemici, come febbre e brividi, e disturbi gastrointestinali, quali nausea, vomito, diarrea o dolore addominale. Nei casi più severi, il paziente può manifestare tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) e una riduzione della saturazione d’ossigeno, indicando una compromissione della funzione polmonare. L’aspetto cruciale e insidioso di questa malattia è la somiglianza dei suoi sintomi con quelli di altre patologie respiratorie molto comuni, come le polmoniti o le bronchiti. Questa somiglianza può rendere la diagnosi complessa e ritardata. Per questo motivo, è di assoluta importanza che i pazienti riferiscano sempre al proprio medico curante o al personale ospedaliero l’uso, anche occasionale, di sigarette elettroniche o prodotti per lo svapo, soprattutto in presenza di sintomi che peggiorano o persistono nel tempo.
Trattamento e prospettive di guarigione
Il trattamento dell’EVALI è strettamente legato alla gravità del quadro clinico con cui si presenta il paziente. Il primo e fondamentale passo terapeutico è l’immediata e completa interruzione dell’uso di sigarette elettroniche o di qualsiasi prodotto da svapo. Nelle forme meno gravi o come supporto, si ricorre all’ossigenoterapia per migliorare l’ossigenazione del sangue. Un elemento chiave della terapia sono i corticosteroidi, farmaci utilizzati per ridurre la forte infiammazione polmonare causata dalla patologia. Nei casi più critici, dove la funzione respiratoria è seriamente compromessa, si rende necessario un supporto respiratorio avanzato, che può arrivare fino alla ventilazione meccanica invasiva in terapia intensiva. Fortunatamente, molti pazienti mostrano un miglioramento significativo entro pochi giorni dall’inizio del trattamento. Tuttavia, è necessario sottolineare che la prognosi a lungo termine e le potenziali conseguenze permanenti sulla salute polmonare sono ancora oggetto di studio e non sono del tutto chiare. Per questo motivo, ai pazienti che hanno superato un episodio di EVALI vengono generalmente raccomandati controlli periodici e un follow-up pneumologico specialistico per monitorare lo stato di salute dei polmoni nel tempo.
Il caso Olender: un campanello d’allarme per i giovani
La vicenda di Fraser Olender è un chiaro e potente campanello d’allarme che non deve essere ignorato. Il suo ricovero e la successiva diagnosi di complicanze cardiovascolari gravi, tra cui un infarto, dimostrano in maniera inequivocabile che i danni derivanti dallo svapo non sono circoscritti unicamente agli individui con preesistenti problemi di salute. Al contrario, l’esperienza di Olender evidenzia che anche persone giovani e apparentemente in ottime condizioni di salute possono sviluppare complicanze gravissime e potenzialmente fatali in relazione all’uso di sigarette elettroniche. In un’epoca di crescente popolarità di questi dispositivi, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione, è essenziale diffondere una consapevolezza profonda dei rischi correlati allo svapo. La conoscenza dei pericoli, l’abilità di riconoscere precocemente i sintomi respiratori e sistemici e la prontezza nel rivolgersi tempestivamente a un medico sono azioni cruciali e non negoziabili per proteggere non solo i polmoni, ma l’intero apparato cardiocircolatorio da conseguenze potenzialmente devastanti.


