
Fratelli d’Italia segna un lieve arretramento, perdendo quattro decimi ma restando saldamente al 30% dei consensi. A calare è anche Forza Italia, che viene nuovamente superata dalla Lega. Intanto, tutto il campo largo mostra segnali di crescita: il Partito Democratico sale al 22%, il Movimento 5 Stelle al 12,4% e Alleanza Verdi-Sinistra al 6,5%.
A distanza di poche settimane dalle regionali in Puglia, Veneto e Campania, i numeri mostrano movimenti significativi. Il calo di Fratelli d’Italia, pur numericamente visibile, non incide sulla posizione dominante del partito, che rimane primo e nettamente davanti a tutti con il suo 30,1%.
In flessione anche Forza Italia, che perde tre decimi e scivola all’8,3%, lasciando spazio alla Lega, ora all’8,5%. Un sorpasso minimo, ma che conferma come i rapporti di forza nel centrodestra restino dinamici e soggetti a continui assestamenti.

Sul fronte opposto, il bilancio è decisamente positivo. Il Partito Democratico guadagna due decimi, tornando al 22% e consolidando la propria posizione nel campo progressista. Incremento analogo per il Movimento 5 Stelle, ora al 12,4% dopo una fase di stabilità.
Lieve ma significativo il recupero di Alleanza Verdi-Sinistra, che con un +0,1% raggiunge il 6,5%. Un trend che conferma come tutte le principali forze dell’opposizione stiano beneficiando di un momento favorevole.
Nelle retrovie, i partiti centristi cercano di restare agganciati alla soglia di sbarramento. Azione rimane al 3%, mentre sotto quella soglia troviamo Italia Viva al 2,3% e +Europa all’1,6%, entrambi in leggero calo.

Chiudono la classifica alcune formazioni minori, stabili rispetto alle settimane precedenti: Democrazia Sovrana e Popolare all’1,3%, Pace Terra Dignità all’1,1% e Noi Moderati all’1%. Percentuali marginali, ma costanti nel tempo.
Parallelamente, si registra un netto calo nella fiducia verso Giorgia Meloni, che scende dal 40,1% al 38,6%, uno dei livelli più bassi degli ultimi mesi. Solo il 26,3% afferma di fidarsi “molto” della premier, mentre il 12,3% dichiara una fiducia “abbastanza” solida.
Al contrario, la quota di chi esprime scarsa o totale sfiducia rimane elevata: 60,5% degli intervistati afferma di fidarsi poco (8,9%) o per nulla (51,6%) della presidente del Consiglio. Un dato che segnala un clima politico sempre più complesso per il governo.


