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Cucina italiana patrimonio dell’umanità: l’Unesco incorona l’eccellenza tricolore

Pubblicato: 10/12/2025 11:34

La cucina italiana entra ufficialmente nei patrimoni culturali immateriali dell’umanità, diventando la prima tradizione gastronomica al mondo riconosciuta nella sua interezza. La decisione è arrivata all’unanimità dal Comitato intergovernativo dell’Unesco riunito a New Delhi, dove la notizia è stata accolta da un lungo applauso.

Nel dossier approvato, l’Unesco descrive la cucina italiana come “una miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie”, nonché “un modo per prendersi cura di se stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali”. Secondo la valutazione, cucinare all’italiana “favorisce l’inclusione sociale, promuovendo il benessere e l’apprendimento intergenerazionale”, consolidando i legami familiari e il senso di appartenenza.

La tradizione italiana come valore universale

Per l’Unesco, la cucina del nostro Paese non è solo un insieme di ricette, ma una pratica comunitaria fondata sul rispetto degli ingredienti, la condivisione, la lotta allo spreco e la trasmissione di competenze e memorie. Il cucinare insieme diventa così “un’esperienza individuale e collettiva capace di superare ogni barriera”, in cui i ruoli sono intercambiabili e il sapere passa da una generazione all’altra.
Il dossier firmato dal giurista Pier Luigi Petrillo valorizza inoltre l’impegno di realtà che negli ultimi sessant’anni hanno custodito e promosso la cultura gastronomica italiana, tra cui La Cucina Italiana, l’Accademia Italiana della Cucina e la Fondazione Casa Artusi.

Con questo riconoscimento, l’Italia conquista un record mondiale: 9 dei 21 patrimoni immateriali italiani riconosciuti dall’Unesco riguardano l’agroalimentare. Tra questi figurano l’arte dei pizzaiuoli napoletani, la dieta mediterranea, la transumanza, la coltivazione dello zibibbo di Pantelleria e la cerca del tartufo.

Lollobrigida: “È la vittoria di un popolo che custodisce i propri saperi”

Entusiasta il commento del ministro Francesco Lollobrigida, che saluta la decisione come “una festa che appartiene a tutti, perché parla delle nostre radici e della nostra creatività”.
Secondo il ministro, il riconoscimento “celebra la forza della nostra cultura, che è identità nazionale, orgoglio e visione”. Un tributo alle famiglie che tramandano ricette antiche, agli agricoltori, ai produttori e ai ristoratori che nel mondo diffondono l’autenticità della tavola italiana.

Lollobrigida sottolinea inoltre che questo passo “offrirà nuove opportunità per valorizzare prodotti, territori e filiere, contrastando chi sfrutta impropriamente il valore del Made in Italy” e contribuirà a generare lavoro e ricchezza nel Paese.

Un traguardo storico che consacra la cucina italiana come patrimonio di tutti, simbolo di cultura, convivialità e tradizione.

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