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“Hanno raccontato tutto. E Stasi…”. Garlasco: parenti, amici e vicini di casa di Chiara Poggi. Tutto torna

Pubblicato: 10/12/2025 16:30

La mattina del 13 agosto 2007 a Garlasco si apre come tante altre estati nella quiete della Lomellina, ma nella villetta di via Pascoli si consuma una delle vicende giudiziarie più controverse d’Italia. Le ricostruzioni processuali raccontano che Chiara Poggi, 26 anni, viene sorpresa all’interno della sua abitazione da qualcuno di cui non teme la presenza. La giovane, secondo abitudini consolidate, non avrebbe mai aperto la porta senza essersi preparata né l’avrebbe fatto se non sapesse con certezza chi si trovasse dall’altra parte. E invece quella mattina la casa è ancora in penombra, lei indossa il pigiama e attorno restano i resti della colazione. Un dettaglio che da subito indirizza gli investigatori verso l’ipotesi di una visita inattesa ma proveniente da una persona conosciuta.

Secondo la prima ricostruzione accusatoria, Chiara apre la porta poco dopo le 9. La dinamica dell’aggressione, per come emerge dalle prime analisi, è brutale e immediata: la giovane viene colpita nei pressi dell’ingresso, poi fugge verso la scala che conduce alla taverna, dove viene raggiunta e finita. L’assalitore si muove con estrema rapidità, senza lasciare tracce evidenti sulle superfici principali della casa ma provocando una scena del crimine imponente nella zona seminterrata. Il corpo della ragazza verrà trovato riverso a capo delle scale, immerso in una pozza di sangue.

Garlasco: gli ultimi giorni di chiara poggi

Le indagini si concentrano subito sul contesto familiare e affettivo della vittima. Nelle ore successive al ritrovamento, gli investigatori ricostruiscono ogni movimento della giovane e delle persone che le orbitavano intorno: il cancello non ha segni di effrazione, la porta non presenta danni, nessun oggetto di valore risulta mancante. Tutto lascia pensare a un delitto maturato nell’ambiente più vicino, un’ipotesi che trova conferma nella testimonianza di chi la conosceva bene: Chiara non avrebbe aperto a sconosciuti, men che meno in quelle condizioni.

La Corte d’Assise d’Appello di Milano, nel 2014, individuerà in Alberto Stasi — allora fidanzato della vittima — l’autore dell’omicidio, collocando il delitto intorno alle 9.30. Una sentenza maturata dopo anni di contraddizioni, perizie, accertamenti tecnici sulle scarpe, sulla bicicletta, sul computer e sul percorso compiuto la mattina del 13 agosto. Il racconto del giovane, le sue tempistiche, alcune lacune nella ricostruzione dei movimenti e l’assenza di spiegazioni convincenti sull’eventuale presenza di un’altra persona in casa contribuiranno al giudizio di colpevolezza, poi confermato in via definitiva.

Il caso di Andrea Sempio

Ma la vicenda giudiziaria non si ferma a quella sentenza. Nel marzo 2025 la Procura di Pavia apre una nuova indagine e iscrive nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, ipotizzando un concorso nell’omicidio con Stasi o con altri. Una svolta clamorosa che riapre interrogativi mai sopiti, rilanciando dubbi sulla scena del crimine, sulla gestione dei reperti e sulla reale dinamica di quella mattina. Sempio in passato aveva frequentato spesso la casa dei Poggi, dettaglio che alimenta l’ipotesi di una confidenza tale da giustificare un’apertura senza esitazioni.

Ecco cosa ha fatto nei suoi ultimi giorni di vita Chiara Poggi. Passando in rassegna testimonianze raccolte all’epoca tra parenti, amici, vicini, colleghi e conoscenti della vittima, il settimanale Oggi è riuscito a scrivere una sorta di “diario” dell’allora 26enne. Il venerdì 10, ad esempio, “la mattina sono stato a casa perché i miei genitori sono partiti”, dice Alberto Stasi condannato per l’omicidio della fidanzata”, “E poi ho dormito la sera dalla Chiara”. Nell’inchiesta, Chiara risulta a casa da sola almeno fino a metà pomeriggio. Papà Poggi ricorda che in quei giorni la figlia va anche a Gropello Cairoli, nella casa vuota della nonna, a prendere dall’orto. Con Alberto si vede poi verso le 21: dopo le 23 rientrano assieme alla villetta per la seconda (e ultima) notte insieme”.

La mattinata dell’11 agosto

Il sabato 11 mattina, nonostante i suoi siano partiti, e da programma dovrebbe restare da Chiara, Alberto se ne va: “Subito dopo essermi svegliato alle ore 9.30 sono tornato a casa mia perché volevo andare dal mio cane Yura. Sono quasi sicuro di aver pranzato da solo e verso le ore 17 sono andato a prendere Chiara per una passeggiata a Pavia”. Al ritorno cenano da lei, lui prova a chiamare gli amici per uscire ma nessuno è disponibile: vanno lo stesso a fare un giro loro due, racconta, e poi si ritirano a casa di lui; ma, alle due di notte, Chiara si fa riaccompagnare alla villetta. È in ansia per i suoi gatti, pare.

La domenica 12, diversi testimoni ricordano Chiara dalla nonna alla casa di riposo. Va da Alberto dopo le 16: il ragazzo le suggerisce per messaggio di portarsi delle riviste per non annoiarsi mentre lui scrive. Poi passano a comprare le pizze e le vanno a mangiare alla villetta. A mezzanotte vuole andare via ma Chiara lo prega di fermarsi ancora, racconta. Se ne va attorno all’una.

Il giorno dell’omicidio

Poi arriva il giorno dell’omicidio: lunedì 13. Diverse testimonianze riferiscono che Chiara mai avrebbe aperto la porta di casa senza sapere chi suonasse. Per di più, mai avrebbe aperto a uno sconosciuto in pigiama. Chi la conosceva riferisce che ha l’abitudine di alzare tutte le persiane, mettersi subito in ordine e poi riordinare anche la casa. Se quella mattina va alla porta in pigiama, con la casa ancora in penombra e i resti della colazione sul divano, deve trattarsi di qualcuno con il quale ha un rapporto di grande confidenza.

Secondo la Corte d’Assise d’Appello di Milano, è Alberto a bussare e a ucciderla intorno alle 9.30: nel 2014, viene condannato a 16 anni. Nel marzo 2025, invece, la Procura di Pavia indaga Andrea Sempio per l’omicidio in concorso con Stasi o con altri. Anche lui non è nuovo in quella casa, dove ha trascorso molti pomeriggi essendo amico di Marco, fratello della vittima.

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Ultimo Aggiornamento: 10/12/2025 16:32

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