
La Corte d’appello di Milano ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione per l’ex presidente della Camera dei Deputati, Irene Pivetti, nel processo che la vede imputata di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio. La vicenda riguarda una serie di operazioni commerciali del 2016, per circa 10 milioni di euro, legate al Team Racing Isolani, che secondo l’accusa avrebbero avuto lo scopo di occultare denaro frutto di illeciti fiscali.
Il pubblico ministero Giovanni Tarzia, che aveva seguito l’intera inchiesta e sostenuto l’accusa anche in primo grado, aveva chiesto la conferma della sentenza già pronunciata dai giudici Scalise, Cecchelli e Castellabate della quarta sezione penale del Tribunale, ribadendo l’entità delle responsabilità imputate all’ex parlamentare. La richiesta è stata accolta integralmente dalla Corte d’appello durante le repliche odierne.
L’inchiesta era partita dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, che aveva ipotizzato un ruolo di intermediazione di Only Italia, società riconducibile a Pivetti, in una serie di operazioni del Team Racing Isolani. Secondo gli inquirenti, l’ex conduttrice televisiva avrebbe facilitato la movimentazione di beni, tra cui tre Ferrari Granturismo, con l’obiettivo di occultare al fisco patrimoni accumulati e debiti che ammontavano a circa 5 milioni di euro. La sentenza ha disposto anche la confisca di oltre 3,4 milioni di euro, mentre le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

A caldo, Pivetti ha commentato la decisione con i cronisti: «La verità verrà fuori, sono tranquilla, la verità è che io sono innocente». L’ex presidente della Camera ha ribadito la propria posizione, sostenendo di non aver commesso alcun illecito e confermando la fiducia nel lavoro dei suoi legali.
La sentenza di secondo grado ha confermato anche le condanne per altri imputati coinvolti nel processo. Leonardo “Leo” Isolani, pilota anconetano di rally ed ex campione di Gran Turismo, e la moglie Manuela Mascoli sono stati condannati a due anni, con una multa di 4.000 euro e sospensione condizionale della pena. La figlia della coppia, invece, era stata assolta già in primo grado.
Per quanto riguarda Pivetti, difesa dall’avvocato Filippo Cocco, sono state riconosciute le attenuanti generiche, ma l’ex parlamentare dovrà comunque sostenere le spese processuali. La condanna comprende anche una serie di pene accessorie, che limitano i diritti civili e professionali della 62enne.

Tra le principali misure accessorie vi sono l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, il divieto di ricoprire incarichi direttivi nelle imprese, di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare funzioni di rappresentanza in materia tributaria per un anno. Inoltre, è stata disposta l’interdizione perpetua dal ricoprire l’incarico di componente della commissione tributaria.
Il procedimento segna un punto significativo nella lunga vicenda giudiziaria che vede Pivetti protagonista, tra attività imprenditoriali e politica, e rappresenta una conferma della linea accusatoria originaria del Tribunale. Le implicazioni economiche e personali della sentenza sono notevoli, sia per l’ex presidente della Camera sia per gli altri imputati coinvolti nelle operazioni del Team Racing Isolani.
Con la conferma della condanna in appello, si chiude una fase del processo, mentre resta attesa la motivazione della Corte, che potrebbe fornire ulteriori dettagli sull’entità delle responsabilità e sulle dinamiche finanziarie alla base delle accuse. La vicenda continua a suscitare attenzione mediatica, considerata la notorietà della politica coinvolta e le ingenti somme di denaro al centro dell’indagine.


