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Italia, Suv a 200 all’ora ignora il posto di blocco e va a schiantarsi. Poi la scoperta shock

Pubblicato: 10/12/2025 20:00

Era una di quelle sere in cui l’aria si fa tagliente e le luci dei lampioni disegnano lunghe lame sull’asfalto bagnato. L’attesa era normale, i controlli di routine. Poi, un ruggito lontano, un suono che si è fatto velocemente tuono. Un veicolo, una sagoma scura e potente, è apparso all’improvviso, trasformando la strada in un nastro ad alta velocità. Superava i 200 chilometri orari, una furia metallica indifferente a ogni segnale, a ogni regola.

L’ordine di fermarsi, l’alt perentorio, è stato sbeffeggiato da una scarica di adrenalina e incoscienza. È partito un inseguimento, un duello tra la legge e la follia, che ha visto il mezzo pirata sfiorare il disastro, sbattere contro un ostacolo, riprendere la corsa con la carrozzeria già piegata, colpire chi cercava di fermarlo e, infine, spezzarsi in uno schianto finale contro uno spartitraffico, lasciando dietro di sé il silenzio assordante di un motore spento e quattro ombre che si disperdevano nel buio. L’epilogo di questa corsa sconsiderata ha messo in luce la pericolosità e la spregiudicatezza dei suoi occupanti.

L’inseguimento si scatena a Milano

Un episodio di cronaca nera e di pericolosa evasione ha scosso la serata di ieri, 9 dicembre, nella zona di San Siro a Milano. Protagonista è stato un SUV BMW, con a bordo quattro individui, tra cui un minorenne di origini cubane, che ha dato il via a un inseguimento mozzafiato con la Polizia di Stato. La sequenza degli eventi, iniziata con una velocità folle e terminata con uno schianto violento contro uno spartitraffico, evidenzia ancora una volta la temerarietà e la spregiudicatezza di certi comportamenti sulla strada, mettendo a repentaglio non solo la vita degli occupanti del veicolo in fuga, ma anche quella dei tutori dell’ordine e dei cittadini ignari. L’intero svolgersi dei fatti si è consumato in pochi, intensi minuti, lasciando dietro di sé una scia di danni materiali e, fortunatamente, solo lievi ferite tra le forze dell’ordine coinvolte. La situazione è iniziata in via Novara, un’arteria importante della città, dove gli agenti erano impegnati nei consueti controlli di sicurezza stradale.

Il rifiuto all’alt e l’inizio della corsa

Tutto ha avuto inizio quando una BMW è stata avvistata sfrecciare a una velocità stimata intorno ai 200 chilometri all’ora in via Novara, nelle immediate vicinanze dello stadio Meazza. Una velocità assolutamente proibitiva per il contesto urbano e palesemente superiore ai limiti consentiti. La pattuglia della Polizia di Stato, notando l’auto che procedeva a una tale velocità, ha immediatamente intimato l’alt al conducente, cercando di fermare il mezzo per un controllo. Tuttavia, invece di obbedire all’ordine perentorio delle forze dell’ordine, il conducente del SUV ha ignorato completamente il posto di blocco, dando il via a una vera e propria fuga. A quel punto, le volanti non hanno potuto fare altro che avviare un inseguimento ad alta tensione, cercando di intercettare e bloccare il veicolo prima che potesse causare incidenti ben più gravi in un’area potenzialmente trafficata.

La perdita di controllo e il primo impatto

La folle corsa non è durata a lungo senza conseguenze. Dopo pochi metri dall’inizio dell’inseguimento, all’incrocio con via Sant’Elena, il conducente ha perso il controllo del potente veicolo. La dinamica è stata estremamente violenta: la BMW è salita con le ruote sul marciapiede e ha impattato con forza contro le colonnine elettriche di una stazione di servizio situata nelle vicinanze. L’urto ha causato danni significativi al veicolo in fuga, che è rimasto pesantemente ammaccato. Nonostante la violenza dell’impatto e il danno subito, il conducente ha dimostrato una determinazione all’evasione sconcertante, riuscendo a rimettere in marcia l’auto e a riprendere la fuga immediatamente dopo l’incidente. Questo primo scontro non è servito, dunque, a interrompere la condotta sconsiderata e pericolosa dei fuggitivi.

La ripresa della corsa ha portato a un nuovo, e più grave, scontro. Nel tentativo di sfuggire alla cattura, la BMW in fuga ha urtato intenzionalmente o a causa della manovra l’auto della polizia che la stava tallonando. Questo impatto ha avuto conseguenze dirette sul personale in servizio: i due agenti a bordo della volante sono rimasti lievemente feriti nell’incidente, costretti a interrompere momentaneamente l’azione. Nonostante l’ennesimo scontro, il SUV ha continuato la sua corsa fino a che, in via Harar, la fuga ha trovato il suo epilogo definitivo. Il veicolo si è schiantato in maniera catastrofica contro lo spartitraffico presente sulla via. Solo a seguito di questo violentissimo urto finale, i motori della BMW si sono spenti e l’auto è stata immobilizzata, rendendo impossibile proseguire il tentativo di evasione con il mezzo.

La fuga a piedi e il fermo del minorenne

Immediatamente dopo l’immobilizzazione del veicolo, i quattro occupanti non si sono arresi all’evidenza. Anziché attendere l’arrivo degli agenti, sono scesi rapidamente dal SUV danneggiato e hanno tentato di proseguire la fuga a piedi, disperdendosi in diverse direzioni nel tentativo di sfuggire alla cattura. Le forze dell’ordine, nonostante i due agenti feriti e la concitazione del momento, si sono prontamente messe all’inseguimento dei fuggitivi. Grazie alla tempestività e alla prontezza dei poliziotti, uno dei quattro uomini è stato bloccato e fermato. Si è accertato trattarsi di un 17enne, di origini cubane. Dalle prime verifiche, è emerso che il giovane era già noto alle forze dell’ordine per aver commesso diversi tipi di reati, un particolare che getta un’ombra sulla possibile motivazione della folle evasione. Le indagini sono ora in corso per identificare e rintracciare gli altri tre individui che sono riusciti temporaneamente a far perdere le proprie tracce. L’episodio sottolinea la costante minaccia rappresentata da condotte così irresponsabili e la dedizione delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza stradale e pubblica, anche a costo della propria incolumità.

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