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“Quello che ci è stato fatto…”. Suore scappano da rsa, poi la lettera straziante a Papa Leone

Pubblicato: 10/12/2025 18:17

«Siamo state chiuse in un ospizio contro la nostra volontà, così abbiamo occupato il convento». Suor Bernadette non usa mezzi termini per raccontare ciò che lei, suor Regina e suor Rita hanno vissuto nelle ultime settimane. Le tre religiose, conosciute online come “nonnen_goldenstein”, hanno trasformato una vicenda personale in un caso internazionale, attirando l’attenzione di media e fedeli. Tutto è iniziato nel convento di Kloster Goldenstein, a Elsbethen, vicino Salisburgo, dove risiedevano da anni. Dopo un malore e un ricovero ospedaliero, sono state trasferite senza consenso in una casa di riposo, scelta che ha scatenato la loro protesta e che ora è arrivata fino al Vaticano attraverso una lettera indirizzata a Papa Leone XIV.

«Un’ingiustizia»: la protesta diventa mondiale

La voce delle tre sorelle si è diffusa in tutta Europa. Suor Bernadette, 88 anni, la più anziana, aveva dichiarato alla “Bbc”: «Piuttosto che morire in quella casa di riposo, preferisco andare in un prato ed entrare nell’eternità in quel modo». Parole che hanno scosso l’opinione pubblica e acceso il dibattito. In un’intervista a “La Stampa”, la religiosa ha ribadito: «Questa settimana siamo state a Vienna per la presentazione del nostro libro. Inoltre abbiamo visitato il duomo di Santo Stefano e il parroco, il signor Anton Faber, ha pregato con noi». La loro battaglia nasce da una promessa che, secondo loro, è stata tradita: «Nel contratto ci era stato garantito che saremmo potute restare qui fino alla fine dei nostri giorni. Invece, dopo un ricovero in ospedale, ci hanno portate in una casa di riposo in camicia da notte». Per Bernadette, la questione non riguarda la ribellione ma la dignità: «Prima di portarci in quella casa di riposo avrebbero dovuto parlare con noi, tutto qui. Metterci così da parte, senza chiederci niente, è inaccettabile».

Il messaggio al Papa e il sostegno ricevuto

Le suore hanno chiesto apertamente l’intervento della Santa Sede: «Chiediamo un nuovo commissario apostolico per noi. Purtroppo il prelato Grasl non ci contatta mai di persona. Abbiamo a che fare solo con il signor Harald Schiffl. Avremmo voluto parlare direttamente con il nostro superiore, ma non si fa sentire da oltre un anno». Intanto, la loro storia ha mobilitato centinaia di sostenitori: ex alunne e volontari le hanno aiutate a rientrare nel convento, riaprendo gli ingressi con l’aiuto di un fabbro. «Penso che molte persone mostrino partecipazione nei nostri confronti perché non tratterebbero così le loro madri e le loro nonne. Noi non abbiamo figli: le alunne sono i nostri figli, e sono state loro ad aiutarci», conclude Bernadette.

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Ultimo Aggiornamento: 10/12/2025 18:18

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