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Chi l’ha visto, Tatiana trema davanti alle telecamere: “Non ci riesco”. Dragos: “Il treno si è schiantato. Non ho fatto nulla di sbagliato”

Pubblicato: 10/12/2025 14:43

Il ritorno a casa di Tatiana Tramacere, la giovane ventisettenne di Nardò, non ha spento i riflettori su una vicenda che ha tenuto l’intera comunità col fiato sospeso per quasi due settimane. La ragazza, ritrovata in un armadio su un terrazzo adiacente l’abitazione di un amico, Dragos Ioan Gheormescu, dopo undici giorni di presunta scomparsa, ha deciso di rompere il silenzio affidando le sue prime parole alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?“. Le sue dichiarazioni, anticipate sui social, sono state un’esplicita richiesta di perdono: «Chiedo scusa a tutti: alla mia famiglia, alle forze dell’ordine, a ogni cittadino di Nardò».

Questo gesto è arrivato in un momento in cui l’attenzione mediatica e, soprattutto, l’odio social nei suoi confronti erano al loro culmine, portandola a prendere decisioni drastiche riguardo la sua presenza online. La chiusura dei suoi profili Instagram, che contavano migliaia di follower, è stata la prima risposta, sebbene silenziosa, alla valanga di critiche e insulti che l’avevano travolta.

Le parole di Dragos: “Non l’ho mai trattenuta, le voglio bene”

Anche Dragos ha parlato in un’intervista dopo la chiusura del caso, a Chi l’ha Visto: “Eravamo saliti su un treno che non aveva destinazione e viaggiava alla sua velocità. Avevamo due opzioni: aprire le porte e saltare dal treno o arrivare a destinazione. Che è successo? Il treno si è schiantato, ma almeno tutti sono vivi”

Su Tatiana, dice: “Ognuno ha i suoi problemi, a volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci capisca. Si immagini lei, se si fosse trovata in questa situazione, cos’avrebbe fatto”. Porge anche delle scuse: “Chiedo scusa alle forze dell’ordine e a chi mi ha offerto una dimora. Chiedo scusa alla famiglia di Tatiana perché non li ho avvisati”. Però, aggiunge: “Non ho fatto nulla di sbagliato. Se vuoi bene a qualcuno faresti qualsiasi cosa”.

La reazione social e il peso delle critiche

L’eco del suo allontanamento volontario e del successivo ritrovamento ha innescato una violenta bufera social. Nonostante la ragazza abbia deciso di chiudere i suoi profili Instagram, in particolare l’account “Parole in evoluzione” che aveva superato i sessantamila follower e che era stato il principale bersaglio della rabbia online, l’ondata di ostilità non si è placata. Le critiche si sono riversate anche sul suo profilo Facebook, che al momento è ancora attivo, trasformando i suoi post e le sue foto in un campo di battaglia virtuale. I commenti spaziano dalle frasi di solidarietà, come “Tatiana torna a casa”, fino agli insulti più sprezzanti che la definiscono una “vergogna” o che ne svalutano l’attività poetica, giudicando le sue poesie “non valgono niente in rapporto alla tua insensibilità”. Questo fenomeno evidenzia la rapidità con cui il supporto manifestato durante i giorni della scomparsa si è tramutato in feroce condanna pubblica una volta chiarita la natura volontaria dell’allontanamento, sollevando interrogativi sulla natura mutevole del giudizio online.

Il primo passo: la chiusura degli account

La scelta di chiudere i profili Instagram è stata l’azione più concreta e immediata compiuta da Tatiana, quasi una ritirata strategica dal frastuono mediatico. Questo passo è arrivato a quasi una settimana di distanza dal suo ritrovamento. Quando è stata rintracciata, la ragazza si era limitata a dire: “Io non ho fatto niente“, per poi chiudersi in un profondo silenzio, protetta dalla sua famiglia. I genitori, Rino e Ornella, e il fratello Vladimir, hanno fin da subito chiesto il rispetto della privacy, descrivendo la giovane come smagrita e senza forze. Questa richiesta di riservatezza contrasta con l’esposizione pubblica che la vicenda aveva avuto, rendendo la sua successiva intervista a “Chi l’ha visto?” un momento cruciale per la comprensione della dinamica interiore che ha portato all’allontanamento.

Le versioni a confronto e i dubbi irrisolti

Prima della confessione di Tatiana, il suo amico, il trentenne Dragos Ioan Gheormescu, aveva fornito la sua versione dei fatti sempre ai microfoni della trasmissione di Rai 3. Dragos aveva inizialmente parlato di un incontro nel parco Raho il giorno della scomparsa, lunedì 24 novembre, affermando di averle proposto di accompagnarla a Brescia per una sua presunta partenza. Tuttavia, la verità emersa in seguito ha smentito questa narrazione: la ragazza non era mai andata in Lombardia, ma era rimasta nella mansarda dell’amico, a soli mezzo chilometro di distanza dall’abitazione familiare, per undici giorni. L’ipotesi dell’allontanamento volontario è quella su cui sembrano concordare le versioni dei due, e la Procura di Lecce sta conducendo ulteriori verifiche per chiarire ogni dettaglio. Dragos, il cui profilo social è ancora attivo, ha espresso il suo rammarico per le conseguenze, chiarendo che il “forte sentimento reciproco” e la “convivenza di fatto” lo avevano portato a non comprendere appieno le conseguenze pubbliche della loro “avventura”. Come per Tatiana, anche il profilo di Dragos è stato bersaglio di numerosi commenti negativi, soprattutto nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento.

Il ruolo della famiglia e le scelte legali

Fin dalle prime ore del ritrovamento, la famiglia Tramacere ha mantenuto una posizione di estrema cautela e protezione nei confronti di Tatiana. L’avvocato della famiglia ha chiarito che non verrà presentata alcuna denuncia contro Dragos, confermando che l’allontanamento è avvenuto per scelta autonoma della ragazza. Questo ha contribuito a delineare la vicenda come un fatto privato con un’eccessiva risonanza pubblica, piuttosto che un caso di coercizione o reato. La priorità della famiglia è stata quella di garantire alla figlia il necessario sostegno emotivo e la possibilità di recuperare le forze e la serenità in un ambiente protetto, lontano dai riflettori indiscreti e dal giudizio sommario della rete. La vicenda, dunque, si configura come un dramma personale con forti implicazioni sociali, in particolare per quanto riguarda la gestione delle relazioni e dell’immagine pubblica nell’era dei social network.

Tatiana, panico davanti alle telecamere: “Non ci riesco”

Chiarificatrici, fino ad un certo punto, le parole di Tatiana: “Ho avuto problemi di salute per cui faccio dei controlli e ogni volta che devo fare un controllo, io vado nel panico e sparisco. Quando ho paura io non parlo, mi chiudo e basta”. Poi, spiega: “Penso che ognuno affronti un periodo buio, e fa scelte sbagliate. Se non sapete le cose, non parlate. Magari ci sono persone che mi insultano là fuori, ma loro magari stanno peggio di me”. Poi si blocca: “Non ci riesco, scusate”.

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Ultimo Aggiornamento: 10/12/2025 22:56

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