Il Washington Post ha svelato quella che sarebbe la struttura del piano di pace attualmente discusso tra Kiev, Mosca e Washington, un progetto che lo stesso Volodymyr Zelensky ha confermato essere al centro dei colloqui con gli Stati Uniti. Fonti del quotidiano americano descrivono una proposta che ridisegnerebbe l’assetto di sicurezza dell’Europa orientale e il futuro dell’Ucraina nel blocco occidentale.
Una zona demilitarizzata sul modello Corea
Secondo il Washington Post, la bozza prevedrebbe la creazione di una zona demilitarizzata continua lungo l’intera linea del cessate il fuoco, dalla provincia di Donetsk fino alle aree di Zaporizhzhia e Kherson.
Oltre questa fascia — rigidamente monitorata da osservatori internazionali — si estenderebbe una seconda zona più ampia in cui sarebbero vietate le armi pesanti, replicando in parte la struttura del confine tra le due Coree.
Un modello che congelerebbe il conflitto senza obbligare Kiev a riconoscere formalmente la sovranità russa sui territori occupati, ma che al tempo stesso fisserebbe una separazione di fatto.
Kiev nell’Unione Europea entro il 2027
Il piano includerebbe anche un capitolo politico: l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea già nel 2027.
Secondo le fonti del Washington Post, l’amministrazione Trump riterrebbe possibile superare l’opposizione dell’Ungheria, che finora ha ostacolato ogni passo avanti verso l’adesione di Kiev.
L’ingresso anticipato, viene spiegato, favorirebbe gli investimenti e il commercio, rafforzando al contempo la stabilità economica del Paese.
Garanzie di sicurezza “simili all’Articolo 5”
In cambio della rinuncia dell’Ucraina alla riconquista immediata dei territori, gli Stati Uniti offrirebbero garanzie di sicurezza paragonabili all’Articolo 5 della NATO:
un impegno — pur non formalmente uguale — a intervenire in caso di nuove aggressioni russe.
Un meccanismo di deterrenza pensato per evitare che Mosca possa violare gli accordi senza conseguenze.
Trump: «Discussione con i leader europei in termini forti»
A margine dei contatti diplomatici, Donald Trump ha confermato tensioni significative nella telefonata con i leader di Francia, Germania e Regno Unito:
«Abbiamo discusso con termini forti. Ci sono stati motivi di disputa riguardo ad alcune persone», ha dichiarato dalla Casa Bianca.
Una frase che lascia intuire frizioni sulla gestione dei negoziati e sulla definizione delle concessioni possibili verso Kiev.
«Gli Usa non vogliono perdere tempo»
Il presidente americano ha ribadito la necessità di accelerare:
«Gli Stati Uniti non vogliono perdere il loro tempo sull’Ucraina», ha detto Trump, lasciando intendere una forte pressione per chiudere un accordo in tempi rapidi.
Il quadro che emerge è quello di un negoziato delicatissimo, che potrebbe ridisegnare non solo il conflitto ma anche il futuro dell’Europa. Resta ora da capire come reagiranno Kiev, Mosca e le capitali europee di fronte a una proposta che combina compromessi territoriali, promesse di integrazione europea e nuove garanzie di sicurezza occidentale.