
Viaggiare per turismo negli Stati Uniti d’America si appresta a diventare un processo sensibilmente più complesso e invasivo per i cittadini di numerosi Paesi, inclusa l’Italia. L’amministrazione allora guidata da Donald Trump ha messo in moto una proposta di legge che introduce una revisione radicale delle procedure di screening per i visitatori internazionali. La misura più dibattuta e forse più controversa è l’obbligo per i turisti di sottoporsi a un controllo dettagliato delle loro attività sui social network svolte negli ultimi cinque anni come condizione necessaria per ottenere l’autorizzazione all’ingresso sul suolo americano.
Questa iniziativa, promossa dall’agenzia statunitense per la protezione delle frontiere, la Customs and Border Protection (CBP), e pubblicata sul Federal Register, mira a estendere l’ambito di controllo a tutti i visitatori che beneficiano del programma di esenzione dal visto per viaggi di breve durata. Questo programma, noto come ESTA (Electronic System for Travel Authorization), include i cittadini provenienti da ben 42 nazioni, tra le quali figurano Paesi europei di spicco come il Regno Unito, la Francia, la Germania e, naturalmente, l’Italia. Per milioni di turisti e viaggiatori d’affari, le modalità di accesso negli USA sono dunque destinate a cambiare profondamente.
L’estensione dei controlli di sicurezza
Attualmente, i viaggiatori che utilizzano il sistema ESTA devono pagare una tassa di 40 dollari e fornire una serie di informazioni standard, come contatti personali e recapiti di emergenza. La richiesta di fornire gli account sui social network era fino a questo momento una scelta interamente volontaria e facoltativa. L’autorizzazione ottenuta in questo modo ha una validità di due anni. La nuova proposta, tuttavia, segna un netto cambio di rotta. Secondo quanto riportato dall’avviso del Dipartimento della Sicurezza interna, i richiedenti l’autorizzazione di ingresso attraverso il programma di esenzione dal visto dovranno obbligatoriamente inserire i dati relativi ai loro social media. Non sarà più un campo opzionale, ma un requisito essenziale per completare la domanda. Questa modifica impatterà direttamente sui cittadini dei 42 Paesi che, grazie a questo accordo, possono soggiornare negli Stati Uniti per un massimo di 90 giorni senza necessità di un visto tradizionale, ottenendo la preventiva autorizzazione elettronica tramite ESTA. L’obiettivo dichiarato di queste maggiori restrizioni è potenziare la sicurezza nazionale attraverso un esame più approfondito del passato e delle connessioni digitali dei visitatori.
Dettagli aggiuntivi richiesti nella domanda ESTA
L’analisi dei profili social è solo una parte dell’ampliamento della raccolta dati previsto dalla nuova normativa. La proposta del governo Trump prevede l’aggiunta di una vasta gamma di informazioni al modulo di domanda ESTA, rendendo il processo di richiesta estremamente più invasivo e dettagliato. Tra le informazioni che saranno richieste ai viaggiatori, come spiegato anche dal Corriere della Sera, figurano i numeri di telefono e gli indirizzi email che il richiedente ha utilizzato rispettivamente negli ultimi cinque e dieci anni. Questo significa fornire una traccia digitale estremamente estesa della propria comunicazione personale. Non solo: sarà obbligatorio fornire i nomi completi e i numeri di telefono dei propri familiari più stretti, insieme alle loro date e luoghi di nascita. Questa richiesta rappresenta un livello di dettaglio senza precedenti nel contesto delle domande di viaggio. Inoltre, le autorità si riservano di richiedere dati tecnici come gli indirizzi IP e i metadati ricavabili dalle fotografie inviate elettronicamente a supporto della domanda. Infine, la proposta suggerisce la potenziale raccolta di dati biometrici, quali il volto, le impronte digitali, il DNA e l’iride, oltre ai numeri di telefono e agli indirizzi email utilizzati per scopi aziendali. Si tratta di una mole di dati sensibili che solleva questioni importanti sulla privacy e sulla gestione delle informazioni personali da parte delle autorità statunitensi.
Tempistiche e procedura di entrata in vigore
Prima che queste innovazioni radicali entrino in vigore, la proposta deve seguire un iter burocratico specifico. Attualmente, le modifiche proposte sono state pubblicate e sono soggette a un periodo di 60 giorni di preavviso. Questo lasso di tempo è concesso per permettere a individui, organizzazioni e governi di presentare eventuali osservazioni, critiche o suggerimenti sul testo della norma. L’amministrazione esaminerà quindi questi contributi prima di procedere con l’adozione definitiva della misura. Al momento, non è stata comunicata una data precisa in cui questi cambiamenti diventeranno operativi per i viaggiatori. Tuttavia, le indicazioni non ufficiali suggeriscono che l’entrata in vigore delle nuove, più stringenti regole di ingresso potrebbe avvenire orientativamente nel secondo trimestre del 2026. I turisti e i professionisti che intendono recarsi negli Stati Uniti in quel periodo dovranno quindi tenere in stretta considerazione queste nuove complesse e dettagliate richieste di informazioni durante la preparazione della loro domanda ESTA. Il panorama dei viaggi verso gli USA è chiaramente in procinto di una trasformazione significativa.


