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“Perché non era a Vigevano”. Garlasco, la scoperta su Andrea Sempio: “La mattina dell’omicidio di Chiara…” 

Pubblicato: 11/12/2025 10:28

Il celebre programma Mattino 5 è tornato a far luce su uno degli enigmi più dibattuti del caso Garlasco: i movimenti di Andrea Sempio la mattina del 13 agosto 2007. A quasi due decenni di distanza, la vicenda continua a generare un’infinità di interrogativi e interpretazioni contrastanti. Nell’episodio di mercoledì 10 dicembre, la conduttrice Federica Panicucci ha introdotto un servizio molto atteso, affidando la parola all’inviato Emanuele Canta, che ha analizzato in modo dettagliato gli spostamenti del 37enne, evidenziando numerosi punti che definisce “oscuri”.

Questo lavoro di analisi, come più volte sottolineato in studio, si basa non solo su documenti ufficiali ma anche su verifiche tecniche condotte con esperti di telecomunicazioni. Secondo Canta, tutto ruota attorno agli agganci del cellulare di Sempio alle diverse porzioni della medesima cella telefonica. Dalla ricostruzione emerge una prima chiamata brevissima, di appena un secondo, effettuata dalla zona Santa Lucia. È proprio da lì che, alle 9 del mattino, il telefono si aggancia al settore 2 della cella. Fino a questo punto, nulla sembra particolarmente anomalo.

L’analisi delle celle telefoniche dello smartphone di Andrea Sempio

Ma è alle 09:58 che si registra un dato che l’inviato definisce cruciale: il cellulare si riaggancia nuovamente allo stesso settore, quello più vicino all’abitazione di Sempio, e non al settore 3, che invece avrebbe dovuto coprire – secondo gli esperti consultati dal programma – gli spostamenti in direzione di Vigevano.

In questa fase, il racconto prende forma gradualmente, come un mosaico che si completa a partire da dati considerati oggettivi. Canta ha ribadito: “La mattina di quel 13 agosto Sempio fa una chiamata di un secondo dal suo cellulare, agganciato dalla cella Santa Lucia. Alle ore 9 viene agganciato dal settore 2 della cella, ma alle 09:58 viene riagganciato in quello stesso settore della cella, vicino casa sua”.

La deduzione che accende il dibattito

Da qui la deduzione che apre un acceso dibattito: “Con questo accertamento, con i dati oggettivi che vi abbiamo proposto, sembra evidente che Andrea non potesse essere a Vigevano; durante la seconda chiamata Sempio si trovava o a casa sua, o al massimo a 800 metri di casa sua”.

È in quel momento che la discussione in studio si infiamma. Grazia Longo interviene manifestando cautela, ricordando come il contesto tecnologico dell’epoca fosse meno preciso di oggi: “Io alzo le mani visto che avete consultato dei tecnici, ma io ricordo solo che la tecnologia nel 2007 poteva essere molto diversa da quella di oggi, magari alcune celle potevano sovrapporsi”. Il suo è un invito alla prudenza: nel 2007, spiega, il comportamento delle celle poteva essere più imprevedibile, soggetto a variabili ora inesistenti.

Il confronto tra dati tecnici e interpretazioni

La replica di Panicucci è immediata e decisa. La conduttrice, pur accogliendo la necessità di considerare diversi punti di vista, richiama l’attenzione su un principio che ritiene irrinunciabile per l’analisi giornalistica: la solidità dei dati tecnici. “Ma la tecnologia resta quella, le celle sono sempre quelle, eh”, osserva, lasciando intendere che, pur con differenze temporali, la logica di funzionamento non può essere stravolta. Longo insiste con un diplomatico “Dipende dai punti di vista, si”, aprendo a una pluralità di interpretazioni su un terreno che, evidentemente, resta scivoloso.

La conclusione di Panicucci sintetizza però lo spirito della puntata: di fronte a un caso tanto complesso, la discussione è legittima, ma occorre distinguere percezioni e ipotesi da ciò che viene presentato come verificabile. “Sicuramente dipende dai punti di vista, ma ci sono anche dei fatti oggettivi da considerare credo, no?”. Una frase che rimette al centro il nodo di sempre: nel caso Garlasco, ogni dettaglio tecnico diventa un potenziale punto di svolta, ma anche un terreno di scontro tra ricostruzioni differenti.

E così Mattino 5, ancora una volta, alimenta un dibattito che sembra non esaurirsi mai, aggiungendo un altro tassello alle numerose domande ancora aperte su quella tragica mattina d’estate.

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