La serata di Rai1 di ieri sera doveva essere tutta dedicata a “Pietro – Un uomo nel vento”, il nuovo monologo-evento di Roberto Benigni. Ma, come spesso accade con il nostro amato premio Oscar, lo show è iniziato ben prima, con un fuori programma che ha infiammato il web e scatenato una valanga di commenti. Un momento spontaneo, irresistibile, che ha trasformato un normale TG1 in un vero e proprio sketch virale.
Quando Benigni si prende la scena al Tg1
Invitato per presentare il suo attesissimo monologo, Roberto Benigni non ha perso l’occasione per realizzare un desiderio che, a quanto pare, si portava dietro fin da bambino. Con il suo solito carisma travolgente, ha chiesto alla conduttrice Emma D’Aquino di poter prendere il suo posto. E lei, con un sorriso complice, glielo ha ceduto.
Benigni si è accomodato come un bambino davanti al suo giocattolo preferito e ha annunciato con la sua inconfondibile energia: «Questa sera ci sarà lo spettacolo di Roberto Benigni, che a me piace molto… È imperdibile». Poi, un piccolo, adorabile scivolone finale: nel salutare, travolto dall’emozione della diretta, ha ringraziato «Papa Francesco, la direzione del Tg1 e la signora D’Aquino». Una gaffe leggera, ma così simpatica da diventare immediatamente virale e far sciogliere il cuore a tutti.
Il monologo-evento: “Mi sono innamorato di Pietro”
La sera successiva, in prima serata, è arrivato il piatto forte: quasi due ore di racconto mozzafiato, ambientato nei suggestivi giardini del Vaticano. Benigni ha ripercorso la vita di San Pietro con una passione contagiosa, confessando: «Mi sono innamorato di Pietro». E ascoltandolo, era impossibile non capirlo. Quel pescatore impulsivo, fragile, capace di sbagliare e di ricominciare, nelle parole dell’artista, è diventato prima un uomo e poi un santo. Un uomo che inciampa, ha paura, tradisce, ma trova anche il coraggio di cambiare e di credere ancora.
Sacro e quotidiano: l’universo di Benigni
La narrazione di Benigni ha toccato tutti i momenti cruciali della vita dell’apostolo:
- La chiamata di Gesù,
- le paure che lo frenano,
- il rinnegamento,
- la redenzione,
- la responsabilità enorme di diventare la “pietra” della Chiesa.
Benigni ha saputo alternare commozione e sorriso, avvicinando Pietro al pubblico con un equilibrio raro. I giardini del Vaticano, sullo sfondo, si sono trasformati in un palcoscenico naturale dove fede, umanità e ironia si sono intrecciate magicamente. Pochi giorni prima della messa in onda, Papa Leone XIV aveva incontrato Benigni al Palazzo Apostolico per vedere in anteprima alcuni estratti dello spettacolo. Il suo commento è stato semplice ma potentissimo: «Che bello, parla d’amore». Un’affermazione che, in chiusura dell’Anno Giubilare, ha dato al monologo un significato ancora più profondo, trasformando l’evento televisivo in una riflessione culturale e spirituale più ampia.
Un evento che resta: tv, fede e cultura pop
Il successo della serata conferma ancora una volta la magia di Benigni: una narrazione spirituale in prima serata, costruita con il linguaggio dell’intrattenimento senza mai rinunciare alla profondità. Quella piccola gaffe al TG1 sembra quasi un’eco del racconto stesso: l’umanità che sbaglia, sorride e si rialza. Ed è forse per questo che il pubblico non smette mai di voler bene a Benigni, un artista capace di toccare le corde più profonde dell’anima con un sorriso.


